PROVERBI DI CAULONIA
Per eventuali possibili riflessioni, certamente utili oltre che opportune, specialmente di tipo comparativo e non solo a livello linguistico, si è deciso di ampliare questa rubrica con laggiunta di proverbi non tipicamente badolatesi.
Lo spunto ci è stato offerto da una conversazione con la Signora Clara Sorgiovanni Napoli, una Cauloniese trasferitasi con la famiglia a Badolato da alcuni anni. Nel corso dellincontro abbiamo chiesto alla Signora Clara di scrivere per noi i proverbi del suo paese, e lei, accogliendo il nostro invito, ci ha già fatto avere un primo elenco, dal quale stralciamo i cinque proverbi che seguono. Con la speranza che, gradita loperazione ai lettori, continui a lungo la collaborazione dellattenta e sensibile Signora Clara, alla quale va anche da queste colonne il nostro ringraziamento.
- I San Lunàrdu sìmina chè tardu.
Ad aprìli i favi su chjni,
si non veni maju no ndi cucìni.
- I tutti i Santi a nivi è pei canti;
e pei morti a nivi è pei porti.
- Cu lignu i ficàra
cu non sapi mu estima si mpara.
- Si havi ogghju nta lampa, u malàtu campa;
si a lampa nda voli, u malàtu mori.
(A cura di Clara Sorgiovanni)