Data: 31/12/2004 - Anno: 10 - Numero: 4 - Pagina: 12 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
Letture: 1136
AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
A pag. 9 del n° 3/2004 abbiamo fermato la nostra attenzione sulla politica economica dei nostri governanti, dai più vicini ai più lontani, focalizzando, in particolare, le condizioni di un certo ceto sociale, normalmente definito medio-basso, che s’avvia precipitosamente verso la povertà. Non siamo i primi comunque, e quindi non siamo i soli, a parlare e a scrivere di povertà che avanza e di Argentina quale non tanto remoto modello per la nostra Grande Repubblica. In verità scriviamo di queste cose in preda ad un’ansia che ci nuoce non poco, a livello viscerale, pressorio, epatico, cardiaco… E non soltanto perché la trattazione degli argomenti discende direttamente dalle condizioni in cui di fatto veniamo a trovarci giorno dopo giorno, ma anche perché non vorremmo, per scelta -lo ripetiamo ancora- scrivere di queste brutture, economiche, sociali, politiche. Non vorremmo essere noi coloro che colpevolizzano e criminalizzano, perché di ciò si tratta. Ma è più forte di noi! E forse è giusto che ciò avvenga. Lo abbiamo sostenuto più volte: si può essere apartitici, ma non si può essere apolitici. Neanche se si è direttori e/o scrittori di un periodico che vorrebbe a tutti i costi essere propositivo. Ebbene, ho ricevuto anch’io il DUP (Documento Unico di Pagamento) n° 000001583 della tassa RSU (Rifiuti Solidi Urbani) per l’anno 2004, per la casa in cui abito, con la mia famiglia (mia moglie ed io). Come tantissima altra gente di Badolato. Casa non piccola, se vogliamo, ma con due sole persone che ci vivono e che quindi sono potenziali produttori di spazzatura. Devo pagare € 369,15, a cui vanno aggiunti € 4 per la tassa postale (pagando in 4 rate) ed € 0,52 perché i versamenti sono in codice RAV (?!?). Per un totale di € 373,67. Non voglio qui aggiungere, perché non si può, la quantificazione in euro del tempo e della salute personale che si perdono ogni volta che si entra nei nostri uffici postali, finalizzati -non è un mistero per nessuno- all’incetta di denaro e non al funzionamento di un importante pubblico servizio. Come ormai fanno quasi tutti, ho usato la calcolatrice per dividere € 373,67 per i giorni dell’anno, 365, ottenendo 1,02375. Cioè: io pago di tassa per la spazzatura, ogni giorno, € 1,02375; facendo la traduzione in lire, io pago ogni giorno £ 1.982,26. Io non lo so, ma voi, che avete avuto la pazienza e il coraggio di leggermi fin qui, credete che ciò sia giusto? Che sia onesto? Che sia democratico? Non credete, invece, che sia fraudolento e criminale?! Ovviamente, da parte di chi progettualmente e sistematicamente sta perseguendo questi e tanti altri disgraziati obiettivi. Un po’ di pazienza ancora. Sappiamo da fonte certa che per il 2003 il Comune di Badolato ha pagato per smaltimento e servizi un importo calcolato su 1.680.000 chilogrammi di spazzatura prodotta (tacciamo l’importo). Se dividiamo tale numero per 3.476 (media degli abitanti residenti), e poi per 365 giorni, si ottiene 1,324 chilogrammi di spazzatura prodotta ogni giorno da ogni singolo Badolatese, anche se risiede in Svizzera. A questo punto se mi fosse permesso penserei di chiedere lo “svincolo” per crearmi una discarica personale, nell’orto accanto alla casa. Sino a quando la gente d’Italia dovrà sopportare angherie di questo genere e d’altro peggiore?! Mi sono rivolto -ma non è la prima volta in quest’ultimo decennio- al Difensore Civico del nostro Comune perché si faccia portavoce di questo mio… “malessere”. Che difensore civico sarebbe, altrimenti?! Ma pare proprio che non vi sia alcun elemento che autorizzi a sperare. Troppo alla deriva è già andato questo nostro mondo! Chi riuscirà mai a risospingerlo indietro!?! |