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ESPRESSIONI RICORRENTI
Autore:Vincenzo Squillacioti     Data: 30/04/2019  
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Data: 30/06/2007 - Anno: 13 - Numero: 2 - Pagina: 24 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

ANCORA SUL FIUME Ellèporo

Letture: 1039               AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)        

Sono numerosi i lettori che, avendo letto l’articolo su “La battaglia dell’Ellèporo (n° 4/2006 - pag. 38-42), ci scrivono o ci telefonano sia pure per semplicemente esprimere la loro opinione sull’analisi storica che s’è fatta sull’argomento. Tra gli altri abbiamo sentito l’amico Pasquale Rudi, notoriamente interessato anche a problemi di questo genere, che ci ha donato alcune pagine che in parte qui riportiamo ritenendo di fare cosa utile anche per la migliore lettura dell’articolo di cui sopra.
HELORUS FLUVIUS.
Fiume rammentato da Diodoro di Sicilia, allorché ci narrò l’assedio, che Dionisio il vecchio di Siracusa pose a Caulonia, ed il soccorso, che spedirono i Crotoniati in favore di questa città di 20 mila fanti e di duemila cavalli. Capo di quest’esercito poderoso fu un certo Eloris anch’egli Siracusano, ma profugo dalla sua patria, ed in Crotone rifugiato. Egli si accampò presso il fiume, che si appellò Helorus: jam bonam partem itineris emensi ad Helorim fluvium castra locabat. Dionisio avvisato del di lui arrivo, lasciata una parte delle sue truppe sotto le mura di Caulonia, venne coll’altra ad affrontarlo, nel qual conflitto il profugo Eloro restò ammazzato.
Il campo di questa battaglia è stato riconosciuto dal Can. Macrì nella memoria citata tra l’odierna s. Caterina e Stilo a destra del così detto fiume Calliparo, che scorre a fianco della terra appellata Badolato. Quì combina assai bene l’espressione di Diodoro: jam bonam partem itineris emensi, perché il punto è quasi in egual distanza fra Crotone, e Caulonia, e combina puranche il nome del fiume, che ha ritenuto la traccia dell’antico.
Di questo medesimo fiume col nome di Eloro, o migliormente di Elleporo (a differenza di un altro in Sicilia) parlò Polibio: Dionysius senior, superatis ad Elorum amnem Graecis Italicis, Rhegium obsidebat. Così fu tradotto dal Causabono, quantunque il testo greco abbia ???ep???? Elleporum. Ne fece motto ancor Pollieno: quemadmodum Dionysius conservavit Italos ad Eleporum.
A’ nostri geografi non altro fiume è sembrato a questo analogo, che l’Alaro, non riflettendo, che questo scorre al di là, o al mezzogiorno di Caulonia, dove il duce di Crotone non avrebbe potuto arrivare, perché cinto dall’armata di Dionisio: oltrchè si ha chiaramente da Diodoro, che Dionisio corse da Caulonia ad incontrarlo. Dobbiam dunque riconoscere questo fiume nell’odierno Calliparo dappresso a’ que’ luoghi qui sopra indicati, dove si diè la battaglia. Un viaggiatore straniero (1), ma pieno di conoscenze, e di perizia per rintracciare gli antichi luoghi, in questo fiume riconobbe ancora l’Elorus. Egli venendo da Squillaci ammirò, che l’agricoltura incominciava a rifiorire sur les bords du Calipari ou de l’Horis, rivage sur le quel Denis de Syracuse dèfit les Grecs alliès. Anzi sembra assai probabile, che l’indigeno suo nome fosse stato Kalleporon, e poi variato in Elleporum, ed Elorum ne’ citati scrittori, come il sig. Macrì ha ben riflettutto. Sembra di più, che di questo fiume si fosse parlato nell’itinerario di Antonino col nome di Hipporum a miglia 22 da Decastadium, e questo a miglia 20 da Reggio.

(1) Swinburn. Voyag. Pag. 307.

NOTA - Quanto sopra è tratto da “Antica topografia istorica del Regno di Napoli”, di Domenico Romanelli.
Noi scegliamo di fermarci qui, perché non abbiamo progetti che ci spingano più in là dell’intento per il quale abbiamo indagato su questo argomento, ma siamo comunque convinti che ci sarebbe tanto da riflettere e da analizzare, anche sulla pagina appena trascritta.
Vincenzo Squillacioti
Riprodurre, nel testo, la foto del floppy n° 1, con la seguente didascalia:
Ecco un’altra scoperta dell’amico Marziale Mirarchi in un importante Istituto di Napoli. La foto è del nostro giovane amico Pino Codispoti.


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