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UN AFFRESCO: UN RECUPERO
Autore:Vincenzo Squillacioti     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/08/2021 - Anno: 27 - Numero: 2 - Pagina: 1 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

LA CATENA… DI IERI, DI OGGI, DI SEMPRE!

Letture: 643               AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)        

C’era una volta una diffusa, lussureggiante e bella pineta, un po’ in tutta la Calabria e,
ovviamente in tantissime altre parti. Ma la processionaria, accattivante nel termine ma non
proprio bella neanche a vedersi, prediligendo i pini fra tante altre piante, li ha invasi sino a
preoccupare coloro che avevano il dovere di tutelarli, al punto da dover ricorrere a una terapia
un po’ rischiosa: liberarono nelle pinete numerose coppie di vipere, che di processionaria sono ghiotte. Ma le vipere, proliferando senza freno, divennero così numerose che spesso, complici le acque fluviali scendenti verso il mare, si facevano vedere pericolose nella Marine. Chi di dovere, allora, a tutela dell’incolumità degli umani, liberò tra i boschi numerose coppie di cinghiali per cui le vipere sono un alimento squisito. Oggi le vipere sono sempre più rare. Ma a chi diamo in pasto i maiali selvatici che passeggiano indisturbati e pericolosi per le strade dei nostri paesi, di collina e di mare? Ai cacciatori di frodo? No, perché proibito dalla legge. Ai cacciatori autorizzati? No, perché si ribellano gli animalisti. A chi allora li diamo in pasto prima che i cinghiali si affezionino morbosamente a noi?! Chi dovesse saperlo, lo dica: Tenendo conto che non si tratta di una favola.


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