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Autore:Guerino Nisticò     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/12/2008 - Anno: 14 - Numero: 3 - Pagina: 4 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

ROSA DI MAGGIO

Letture: 913               AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)        

Quel giorno ne erano morti nove, tutti di spagnola, e non tutti di et avanzata. Anche due bambini erano volati al cielo. Nelle botteghe dei falegnami cominciava ormai a scarseggiare il legname per le bare, e dal Girne e da Cerasa passavano in continuazione sparute e tristi squadre che accompagnavano parenti al cimitero e altre che rientravano.
Allimbrunire si mosse dal chjanu de carra uno strano convoglio: i buoi di Pettinhr1u trainavano un carro su cui cera la bara con lultima persona morta nella giornata, una donna che aveva pianto la morte di due giovani figli sul Carso, senza poter bagnare con le sue lacrime i loro corpi. Sul carro anche sei uomini, che a Granli avrebbero prelevato la bara per portarla in spalla sino al cimitero. Con loro anche Micu Testagrssa che Cenzu e Pettnhr1u avrebbe portato col suo carro sino alla stazione ferroviaria, dove avrebbe preso il treno per Napoli, e poi il vapore per lArgentina, con la sola compagnia di una grossa e sgangherata valigia chera stata di suo padre in ben tre viaggi tra Badolato e Buenos Aires e ritorno. Ad accompagnarlo e a confortarlo nel lungo viaggio anche il ricordo e lamore della moglie, la bella Cunctta a Longa, che rimaneva a casa ad aspettarlo, sola, perch i genitori di entrambi se nerano gi andati con la spagnola, e figli non ce nerano, neanche in vista, perch i due si erano sposati da meno di un mese.
A Mingino Micu si gir verso il paese, e vide con tristezza che neanche un fazzoletto sventolava a salutarlo: troppa gente era impegnata a piangere i propri morti. Anche Concetta era rientrata a casa, a cominciare la lunga attesa del marito di ritorno dalla lontana America. Alla curva e Natla lultimo sguardo allindietro, verso il paese: nessuno. Un nodo alla gola, e le guance bagnate da due grosse lacrime.
Il lavoro non mancava alla giovane sposa. Non avevano terreni in propriet da coltivare, ma in tanti facevano a gara per avere quella donna giovane e forte nel lavoro dei campi. Lei scelse di diventare salariata fissa alle dipendenze del barone, e fu una scelta fortunata perch riceveva mensilmente il suo pur modesto salario in denaro, e nellazienda agricola baronale poteva disporre, senza difficolt, di frutti, di ortaggi ed anche di cereali, persino di olio, a saperci fare. In ci le dava una mano, frequente e generosa, il guardiano dellazienda, salariato fisso anche lui, un giovine alto, forte e di bellaspetto, ed anche cordiale, anzi affettuoso.
Linsperato benessere di cui Concetta godeva contribu non poco ad alleggerire il peso per lassenza del marito che, non sapendo leggere n scrivere, mandava a sua moglie rare lettere da oltreoceano. Anche Andrea, il guardiano, con le sue particolari attenzioni laiutava ad aumentare la distanza tra Badolato ed il campo di Entre Rio dove Micu Testagrossa spendeva la sua vita al sevizio di un armento di oltre mille capi.
Di domenica Concetta rimaneva a casa e trascorreva la giornata andando a Messa, preparandosi qualche pietanza calda, rassettando lunica stanza e il salru. Una domenica, per, di buonora si present a casa sua il guardiano per dirle che dovevano scendere in marina, alla villa del barone, per un lavoro imprevisto ed urgente. Sarebbero scesi con il carro del padrone, lui e lei soltanto ch non cbisogno di altra manodopera quel giorno.
La giornata vol via come un lampo, e si fece subito buio, senza la possibilit di far ritorno in paese perch il carro era andato via gi dal mattino. Fu giocoforza, quindi, rimanere a dormire in villa, in un magazzino nel quale cera sempre pronto qualche pagliericcio per lemergenza. Lindomani mattina, poi, si era gi sul posto di lavoro.
Le premesse cerano tutte; le condizioni pure; n mancava il desiderio, sia pure malaccortamente celato da parte di Concetta, perch donna e perch sposata. Lincontro avvenne, totale e con trasporto. E fu linizio di un dolce calvario, tra incontri notturni e circospetti, finzioni e bugie, momenti destasi e di sofferte rinunce.
Maggio stato anche quellanno una fantastica esplosione di fiori, ma Concetta non ne coglieva la bellezza, intenta unicamente a nascondere, con ampio vestiario e con ricercate e sofferenti posture. laumentata volumetria del grembo. Di comune accordo avevano deciso che la creatura si sarebbe chiamata Rosa, se femmina e se... Quando furtivamente riuscivano a scambiarsi qualche parola, convenivano soltanto sulla necessit di dover prendere una decisione, ma non sapevano quale, e rinviavano ogni volta al successivo sperato incontro. La gente intanto cominciava a mormorare, e Micu dallArgentina non scriveva pi. Di una sola cosa era convinta Concetta: la morte piuttosto che il disonore. Rimaneva sempre la possibilit del ricorso a comare Caternzza, ma chiss quando sarebbe uscita di galera dove si trovava per aver provocato con intrugli pi di un aborto. Laltra magra del paese, Ccicca e Ntoni e Pvula, non era persona alla quale affidare un problema cos grosso e pene cos grandi. Intanto i giorni passavano.
Un pomeriggio, appena rientrata dal lavoro, Concetta mise sulla testa il barile e si rec, come altre volte, a prendere acqua alla fontana di Santu Nicla u Vecchju, gi nella vallata della fiumara della Provvidenza. Riempito il barile lo alz con le braccia e se lo pose come pot sulla testa, ma lo sforzo fisico fu tale da farla vacillare e quindi cadere per terra, con il pesante barile sul grembo. Forti dolori al basso ventre, sangue sul terreno, un flebile vagito... e Rosa venne anzitempo alla luce, lultimo giorno del mese di maggio, sotto un fico attraversato dai raggi dorati del sole del tramonto.
Pi forte dellemozione e dellamore fu per la donna la paura della gente, del disonore. Avvolse Rosa nel largo grembiule e la infil nel cunicolo semiaperto della sorgente. Poi, sfinita, sallontan dalla fontana e fece ritorno a casa, dove si chiuse a chiave e pianse in libert.

*****
Quando usc dal carcere Concetta trov Andrea ad aspettarla, per cominciare insieme una nuova vita, alla luce del sole, con la speranza che la loro piccola Rosa dal cielo li perdonasse e li aiutasse a superare le difficolt e le sofferenze di un difficile cammino.



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