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GRANDE SUCCESSO PER LE “GIORNATE FAI DI PRIMAVERA” il 23 e 24 marzo 2019 a Badolato borgo
Autore:Guerino Nisticò     Data: 30/04/2019  
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Data: 30/09/2006 - Anno: 12 - Numero: 3 - Pagina: 47 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

Storia e Societ nella Badolato del 1700

Letture: 1086               AUTORE: Antonio Fiorenza (Altri articoli dell'autore)        

Storia e Societ nella Badolato del 1700
Presentazione del Catasto Onciario

Presentato nella monumentale Chiesa di San Domenico, in Badolato Borgo, il Catasto onciario, alla presenza di un numeroso qualificato pubblico, che ha seguito con attenzione la relazione del ragioniere Marziale Mirarchi, singolare appassionato di ricerche di archivio, da anni impegnato a compulsare documenti, esaminare atti, appurare dati, stabilire confronti e connessioni tra presente e passato, un passato sommerso, tutto da scoprire, ai pi ignoto o mal noto, comunque inedito.
Lincontro, di notevole importanza per il largo interesse della tematica, ha messo in luce significativi aspetti del quotidiano della gente di Calabria nel 1700, con particolare riguardo alla popolazione di Badolato, in uno spaccato di situazioni familiari, economico-sociali, e dellambiente ecclesiastico, riflettenti lasse patrimoniale degli abitanti ed Enti delle singole universit -i nostri Comuni- stabilito in once, in base al censo.
La non sempre decifrabile elencazione e descrizione dei beni -la consistenza patrimoniale delle famiglie- riportati nel Catasto Onciario, ha acquistato corpo e sostanza nella presentazione dello studioso Mirarchi, che riuscito a far parlare le carte, quel concentrato di dati, situazioni inerenti il contesto demografico della societ meridionale, in genere e delle comunit calabresi in particolare, mettendo in luce la parte pi viva e palpitante della storia minore dei nostri paesi nel Settecento, impegnati continuamente a misurarsi con la quotidianit, in lotta, spesso aspra, a volte anche ai limiti della sopravvivenza, come stato bene sottolineato.
Dalla puntuale, scrupolosa, circostanziata relazione, supportata da strumenti mediatici, attraverso proiezione di specchietti, prospetti analitici e statistiche, venuto fuori un quadro piuttosto complesso della societ badolatese di quel tempo, essenzialmente dedita al lavoro dei campi, sottoposta a vessazione, tenuta a pagare per testa al Governo Regio delle tasse esose e non sempre adeguatamente ripartite, soprattutto per il ceto meno abbiente -contadini- costretti a vivere a gabella, ricavando dalla terra giornalmente i mezzi di sostentamento.
N sono mancate curiosit e qualche indiscrezione: la descrizione di quella parte del castello, lato nord-ovest, allepoca ancora esistente, un compatrono, San Francesco di Paola; un prelato che legittima il figlio! un cospicuo patrimonio zootecnico, che annovera, tra laltro, bovi di aratro, muli, jumente, polledri e bagagli ossia asini, neri di corpo ovvero maiali, mulini ad acqua, in periferia, trappeti rionali.
Nel campo ecclesiastico, un Clero abbastanza numeroso per quel tempo, parecchie chiese, alcune con cappelle interne, tre parrocchie, con relativa platea di beni, per lo pi dati in colona, talvolta perpetua, a censo, ad longum tempus ad migliorandum, o ad enfiteusi.
In merito, in Badolato, fino agli anni Cinquanta, prima dellalluvione, quando la terra rendeva, perch i terreni si coltivavano, la Parrocchia di San Nicola era proprietaria di tanti appezzamenti -fondi rustici-, per lo pi uliveti o seminativi erborati, dati in colonia previo un corrispettivo annuo canone, su perizia, non sempre proporzionato alla stima in fronda dei frutti.
Nel sociale, un artigianato affermato, tra cui falegnami, calzolari (?), scarpari e ciabattini, scalpellini, massari facoltosi; professionisti vari: notai, giudici a contratto, dottori fisici, speziali; un ristretto numero di scolari-studenti?!
Un consolidato ceto medio, di cui alcuni, pur risultando proprietari (?!), intestatari di beni, -case e terreni- dovevano corrispondere ancora ai legittimi precedenti proprietari il censo enfiteutico; e le propriet erano inoltre gravate dalla decima da pagare agli ecclesiastici.
Grande, quindi, il merito del ragioniere Marziale Mirarchi, che ha saputo presentare un suo studio, un inedito puntuale lavoro di straordinaria importanza per i paesi del comprensorio, condotto con passione, cura e tanta certosina pazienza.
Un plauso allAssociazione Culturale La Radice per la lodevole iniziativa e tanti auguri al neo Presidente, geometra Mario Ruggero Gallelli, con lauspicio che si possa procedere al pi presto alla pubblicazione dellinteressante ricerca, prezioso contributo alla conoscenza della storia non certo minore del nostro paese.
Un ringraziamento al Professore Squillacioti, direttore, anima e motore de La Radice, questa bella voce che tiene uniti i Badolatesi, anche oltre oceano, instancabilmente, come Mirarchi, impegnato nellattivit di ricerca di un passato da ricuperare nei suoi Valori e nel cospicuo patrimonio di consuetudini e tradizioni, di cui lincontro di questa sera ha offerto, ancora una volta, testimonianza dellinteresse ed amore per quella cultura della memoria, indispensabile per la crescita dellidentit di una comunit .
Ad maiora!
Antonio Fiorenza


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