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Autore:Vincenzo Squillacioti     Data: 30/04/2019  
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Data: 30/06/2006 - Anno: 12 - Numero: 2 - Pagina: 43 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

“I PAGGHJARA”

Letture: 1065               AUTORE: Tota Gallelli (Altri articoli dell'autore)        

Finito il tempo del raccolto con la trebbiatura del grano, per i contadini il lavoro si alleggeriva, si concentrava, per una buona parte di badolatesi, nelle piane di Gallipari, di Cardara, del Tiratore, coltivate ad orti e ricche di pescheti e di vigne.
Bisognava irrigare i campi ed era necessario trovarsi sul luogo alle prime luci dell’alba per prenotarsi la vicenda dell’acqua e per la raccolta delle pesche per poi venderle al mattino ai compratori che si trovavano in vari posti della marina.
Era molto faticoso raggiungere i campi di buon’ora, per poi tornarsene in pieno giorno in paese, data la distanza dalla marina, perciò molti si costruivano i pagliai sulla spiaggia di Cardara; finiti i vari lavori nella prima mattinata se ne andavano nei pagliai per il resto della giornata, la sera si riunivano attorno ai falò discorrendo, chiacchierando, cantando per passare ad una notte tranquilla al fresco di quei pagliai.
I pagliai accoglievano amici e vicini di fondo che vicendevolmente si aiutavano nei lavori. Stare un periodo sulla spiaggia faceva bene alla salute, oltre al bisogno di riposo si curava la bronchite col sole, i reumatismi con le sabbiature, le allergie con l’acqua allora molto pulita: anche il medico prescriveva queste cure.
Non erano solo i contadini a scendere al mare, anche altri che si costruivano i pagliai sulla spiaggia di fronte la stazione ferroviaria, dove adesso sono i lidi ma questi per villeggiare.
Non tutti, però, sia contadini che altri, scendevano al mare, una buona parte si spostava sulle colline di vigneti nelle zone della Guardia, della Vite, di Petraccolo, ecc.: i contadini per il lavoro nelle vigne, e negli orticelli annaffiati con l’acqua raccolta nelle vasche (“a gebbia”), altri per “cambiamento d’aria” come allora era chiamata la villeggiatura.
Vi erano anche apicoltori e nel periodo estivo c’era la smielatura. Le donne si dedicavano alla lavorazione della ginestra.
Sempre attivi e laboriosi i badolatesi anche in villeggiatura.


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