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Autore:Mario Ruggero Gallelli     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/03/2006 - Anno: 12 - Numero: 1 - Pagina: 6 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

BADOLATO IPOTESI DI UN TOPONIMO

Letture: 1102               AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)        

Abbiamo ricevuto tempo fa la seguente e-mail, che riportiamo integralmente, con il sistema del “copia e incolla” per essere il più possibile fedele all’originale.

Da: “Italo_da_B.” <lui.bado@tin.it>
A: <info@laradice.it>
Oggetto: RICHIESTA
Data: mercoledì 1 marzo 2006 20.24

Buongiorno,
sono uno dei tanti Badolato sparsi sul territorio nazionale. Mi interessa conoscere l’origine di questo cognome. Per alcuni sarebbe la sincope di Baduila Totila celebre condottiero Goto che combatté contro i bizantini e che conquistò Roma nel 546 d.c. Il passaggio in queste terre è accertato tra il 549 e il 552. Altri autori ritengono che Badolato derivi da Vadalà, altro cognome diffuso in Calabria, che a sua volta deriva dall’arabo Abd-Allah o Abdullà che significa Servo di Dio. In quest’ultimo caso l’origine del nome risalirebbe al X sec d.C. Sarei curioso di sapere la vostra opinione. Grazie
Italo Badolato

Da sempre abituati a dare una qualche risposta a chi ci contatta o ci interpella, non potevamo venire meno a questa nostra scelta, questa volta in particolare. E lo facciamo con piacere, ringraziando il signor Italo Badolato per averci ha contattato.
Approfittiamo dell’occasione per riprendere un nostro vecchio lavoro, da parecchi anni conservato nel cassetto per una improbabile stampa, e portarlo alla luce con qualche opportuna modifica ed integrazione. Ed una doverosa precisazione: di nostro c’è solo qualche ipotesi e la struttura della ricerca. Per il resto ci siamo serviti, ieri come oggi, di documenti vari di cui siamo venuti in possesso nel corso di tanti anni, dal Trinchera al Barrio, a Padre Fiore da Cropani, ecc. Ci è stato molto utile, come sempre in verità, il lavoro del nostro Antonio Gesualdo, in particolare Storia di Badolato dal Medioevo al Novecento, Frama Sud, 1989, specialmente per il breve cenno storico.
Il termine Badulato appare già nel 1114, nel Diploma con cui il Conte Goffredo di Loritello e la madre Berta fanno donazioni in campis Badulati al Beato Lanuino e agli altri eremiti della Certosa di S. Stefano del Bosco (Serra San Bruno).
Il feudo di Badolato, la cui nascita viene fatta risalire intorno all’anno 1080 ad opera di Roberto il Guiscardo (Casa normanna), sarebbe appartenuto ad una famiglia che da esso prese il nome. All’avento della dinastia angioina (1266, Carlo I), difatti, era signore di questa terra Filippo de Badulato, avendola avuta in donazione nel 1254. Ne rimase in possesso sino al 1272, quando il feudo passò a Pietro Ruffo conte di Catanzaro che spodestò Filippo nonostante questi nel 1270 avesse prodotto istanza al re contro Ruffo che lo molestava.
Con una parentesi di sedici anni (1280-1296) in cui il feudo di Badolato fu assegnato in concessione all’Ammiraglio Ruggiero di Lauria (+ 1296), i Ruffo furono signori della baronia di Badolato sino al 1439 per linea diretta, poi attraverso Loise d’Arena (1439-1451) che sposò Giovanna Ruffo; fu poi la volta di Marcantonio Ruffo (1451-1453). Dal 1454 al 1578 il feudo appartenne alla famiglia Toraldo che subentrò con il matrimonio tra Margherita Ruffo e Giorgio Toraldo. Poi fu la volta dei Ravaschieri che l’ebbero sino all’eversione della feudalità.
Premesso questo breve cenno storico, diciamo ora del termine Badolato, che, a parer nostro, è nato quale toponimo, ad indicare ben precise caratteristiche di un luogo, di più luoghi; è poi comparso il cognome, riferito a persona (o a persone) che ha origine in quel luogo o ha comunque con esso attinenza. Possiamo citare a proposito due fiumi del Cilento, in provincia di Salerno, che portano il nome Badolato: ne ha scritto esaurientemente il nostro Domenico Lanciano, in due articoli corredati di fotografie (“La Radice”, n° 3/1998, pag. 22 e n° 4/1998, pag. 25 e segg.).
Badolato (o Badolatosa) sarebbe pure una città spagnola, nei pressi di Siviglia: i suoi abitanti sono Badolategnos.
Anche in Sardegna, in provincia di Oristano, c’è Bauladu, paese di cui siamo venuti a conoscenza sempre per mezzo di Mimmo Lanciano: a pagina 23 del n° 1/1999 de “La Radice” c’è un interessante articolo sull’argomento a firma della Signora Tiziana Borò, responsabile della Biblioteca Comunale di Bauladu. Al quale paese accenna lo scomparso Antonio Piromalli in un articolo scritto apposta per noi (“La Radice”, n° 2/1999, pag. 25).
E veniamo al significato del termine.
L’ipotesi più attendibile, la più condivisa e la meno contestabile, quella che emerge anche dagli studi cui abbiamo fatto fin qui riferimento, è che il termine Badolato sia composto da due parole latine, “vadum” e “latum”, cioè guado largo, ampio, comodo. Significa che qui il guado del fiume, il passaggio, l’attraversamento non solo è possibile ma, date particolari condizioni dell’acqua e del terreno, è persino comodo e da preferirsi ad altri siti. Uno studio sulla civiltà del guado e sui siti adatti allo scopo, tra cui Badolato, realizzato per noi dallo storico Franco Mosino, è stato pubblicato alla pagina 4 del n° 2/2004 de “La Radice”.
Non sono pochi coloro che ipotizzano che Badolato, nel passato detto anche Vadolato, significhi “al lato del fiume Vodà”, ditatti è lambito, alla base della collina su cui sorge, dalle acque del Vodà.
C’è chi lo vuole far derivare dal termine “vuda” (il biodo) di cui sono ricche le sue fiumare, una che lo lambisce -come detto- a sud, un’altra a nord ed altre ancora , tra cui il Gallipari (forse l’antico Elleporo), che bagnano tutto il territorio.
Poco nota ed anche poco accreditata è l’ipotesi che il termine Badolato (ma anche Badalà, Vadalà e simili) derivi -come si legge anche nell’e-mail sopra riportata- dalle parole arabe “Abd” (servo) e “Allah” (Dio), per cui significherebbe “servo di Dio” (Abd Allah, molto antico e diffuso nel mondo musulmano, è il nome anche del padre di Maometto.).
Potrebbe derivare, inoltre, Badolato, dalla parola “bad” o “bado” che in lingua tedesca significa “bagno” (come Baden, Badenweiler, ecc.), e “lato” (dal latino “latus”, o, meno probabilmente, dal nome di un pesce che vive nelle acque del Nilo.).
E c’è chi pensa alla parola della lingua russa “voda” (importata forse con la civiltà bizantina) che significa “acqua” (da cui il nome della fiumara “Vodà”).
Nicola Caporale (Badolato, 1906-1994) vagheggia poeticamente che “Badolato” derivi da “Latona”, la titanessa che gravida di due gemelli (Apollo e Artemide) essendo stata amata da Giove, fu costretta a girare per molte terre in quanto nessuno le dava l’ospitalità necessaria al parto per volere della gelosa Era. Girando per il mondo, prima di approdare, secondo l’intervento di Giove, all’isola vagante di Delo per partorire, passò anche dalle nostre contrade: “Così nome a ricordo il sito s’ebbe; / ma perdesi nel tempo la sua storia.” (Nicola Caporale, Il mio Paese, Ed. Gabrieli, Roma, 1983, vv 11-25).
Padre Angelo Pileggi scrive che il paese era chiamato dagli antichi “Bardolato”, perché “costruito a guisa di sella, di cui una parte, piena di sole, volge a mezzogiorno; ed un’altra, brumale nei mesi d’inverno, e sorride nei mesi d’estate, volge a settentrione.”. (P. Angelo Pileggi o.f.m., Cenni storici, 1947).
Ed ecco, per concludere, quanto scrive il Barrio: “Badolato a bàdomai verbo Graeco, quod diligo significat, quod is locus dilectione dignus sit.” (G. Barrio, De Antiquitate, et situ Calabriae, cum privilegio Pii V, Roma, 1571). Secondo il Barrio, quindi, il termine “Badolato” deriva dal verbo greco “bàdomai” che significa “degno di dilezione”.


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