Data: 31/03/2004 - Anno: 10 - Numero: 1 - Pagina: 10 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
2004 - La Riforma che verr |
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AUTORE: Marina Gervasi (Altri articoli dell'autore)
Con lanno 2003 si concluso il ciclo della Scuola tradizionale, quella a cui le famiglie delegavano istruzione e futuro dei loro ragazzi, ed stata introdotta una riforma che, apparentemente non muta la struttura della scuola ma nella sostanza modifica molti aspetti del sistema scolastico. La prima novit riguarda una maggiore libert di scelta per le famiglie e maggiore autonomia didattica delle scuole che dovranno formulare piani di studi personalizzati per favorire la crescita e la valorizzazione degli allievi rispetto alle offerte o i bisogni del territorio. I genitori avranno il diritto di avere copia del P.O.F. in cui deve essere evidenziato, anche, lorario di ogni materia, la suddivisione dellanno scolastico, le sperimentazioni previste. Fin dal primo anno della scuola primaria sar introdotto linsegnamento della lingua inglese e, sotto forma di gioco, gli allievi impareranno anche ad utilizzare il personal computer e gradualmente Internet per poter essere in grado di acquisire una enorme quantit di informazioni sia innumerevoli argomenti e comunicare, inoltre, con residenti in ogni parte del mondo. Ma la novit fondamentale e pi appariscente consiste nei nuovi nomi con cui bisogner familiarizzare per definire il percorso didattico educativo del nostro sistema scolastico: Scuola dinfanzia, Scuola primaria, Scuola secondaria di 1 grado, Scuola secondaria. Scuola dinfanzia La scuola dinfanzia dura tre anni ed frequentata non solo dai bimbi dai 3 ai 6 anni, ma accoglier anche bimbi pi piccoli, pertanto i docenti saranno preparati opportunamente per questo compito e dovranno avere i genitori come collaboratori importanti per favorire ladattamento e il benessere dei figli al nuovo ambiente. Scuola primaria Si chiama cos per tanti motivi: per la prima volta i bambini si avvicinano al mondo della cultura con lalfabetizzazione informatica e lalfabetizzazione della lingua inglese e, cosa molto importante, iniziano ad essere educati ai principi fondamentali della convivenza civile rafforzando nel contempo la propria personalit. Un portfolio delle competenze acquisite servir a documentare il percorso formativo dellallievo dal primo allultimo anno e pertanto di particolare importanza sar la figura del tutor che avr il compito di coordinare le attivit, conoscere pi a fondo gli alunni, preparare i piani di studio personalizzati e incontrare i genitori per dialogare sulla crescita e lapprendimento dei loro figli. Scuola secondaria di primo grado Nellanno in corso sar attivato il primo anno (2004/2005), poi il secondo (2005/2006) ed il terzo (2006/2007). Al termine ci sar lesame di stato che non verr pi sostenuto dopo i primi cinque anni di primaria. Durante il triennio oltre linglese si studier una seconda lingua europea e verr intensificato luso dei mezzi informatici. La valutazione finale terr conto degli obbiettivi formativi e del comportamento degli allievi e in casi di gravi carenze non si avr lammissione allanno successivo. Scuola secondaria divisa in due indirizzi: licei e formazione professionale. Oltre al liceo classico, scientifico, linguistico e artistico, ci sar quello economico, musicale, tecnologico e delle scienze umane. I licei durano cinque anni e si concluderanno con lesame di stato. Il sistema dellistruzione e formazione professionale costituisce una delle due offerte di formazione del secondo ciclo; di competenza delle Regioni rilascia titoli e qualifiche al termine di tre o quattro anni. Il diploma d il diritto daccedere allistruzione e formazione tecnica superiore IFTS, parallelo a quello universitario con lo scopo di preparare professionisti altamente qualificati. Lo studente alla fine dei quattro anni potr sostenere lesame di Stato per accedere alluniversit. Questo progetto di riforma, secondo le affermazioni dello stesso Ministro dellIstruzione pone al centro i bisogni, gli interessi e le aspirazioni dei giovani, delle famiglie e degli insegnanti e mira alla formazione di cittadini dotati di responsabilit, coscienza, critica e cultura della legalit e della democrazia. Solo educando i giovani in tal senso si potranno avere future generazioni capaci di sapere, saper fare, saper essere. |