Data: 31/03/2006 - Anno: 12 - Numero: 1 - Pagina: 18 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Ninetta Vetere (Altri articoli dell'autore)
(Emigrare dietro langolo il titolo del pezzo dellamico Ulderico Nistic che abbiamo letto a pagina 6 del n4/2006. Ed di questo tipo di emigrazione che si conversava tempo fa con Ninetta Vetere, nostra attenta lettrice da Strongoli, dove nata ed insegna. Nel Marchesato, difatti, si trasferivano per alcuni mesi numerosi Badolatesi richiamati soprattutto dalla possibilit di lavoro stagionale ed anche per barattare prodotti agricoli. Ancora oggi non difficile incontrare in quelle zone persone che si chiamano Carella, Cosdispoti, ecc. Avendo chiesto allamica lettrice di scrivere per noi sullargomento, abbiamo ora il piacere di leggere questinedito segmento di storia della nostra emigrazione.)
EMIGRAZIONE COMUNQUE
Agli inizi del 900 cominciarono ad arrivare a Strongoli forestieri provenienti per lo pi da Isca, da Badolato e da SantAndreaper lavorare nei campi,di proprietprimadelbarone Giunti e poidi Massara, altro ricco proprietario terriero: si occupavano della raccolta delle spighe e delle olivee dellallevamento del bestiame. Essi abitavano nelle zone fuori dal paese, chiamate, ancora oggi, Pianette e Lazzovino. La loro presenza richiam anche altri loro compaesani, che venivano giornalmente a Strongoli a vendere i loro prodotti, per lo pi castagne, pane di castagne, fagioli, ma anche recipienti di terracotta come pignatte, contenitori per acqua e vino, che barattavano con gli strongolesi, di solito, con il grano. A Strongoli, infatti, questi forestieri venivano indicati con il soprannome di mandreddri, perch spesso erano a guardia delle mandrie o anche con quello di canciarani, proprio per il fatto che, essendo il loro territorio privo di grano duro, barattavano conquestultimo i loro prodotti. Per ogni contenitore pieno di grano ne davano due del loro prodotto, mentre, se si trattava di vendere solo il contenitore,esso veniva riempito di tanto grano quanto ne conteneva, dopodich il grano, che rappresentava, quindi, unaforma di pagamento, veniva trattenuto dal venditore, lasciando allacquirente il contenitore vuoto. Era caratteristico il loro modo ditrasportare la merce, chea Strongoliera inusuale: portavano, infatti,sulle loro teste, protette da un rotolo di stoffa, enormi ceste, e questo suscitava lattenzione dei bambini,specie di quellipi golosi, cheli seguivano a frotte quando sapevano che era il periodo in cui portavano i pani di castagna; in genere i loro prodotti venivano venduti per le strade, ma se il tempo era cattivo, i canciaranivenivano accolti nelle case e fatti ristorare. Molti di essi si stabilirono definitivamente a Strongoli, diventando strongolesi a tutti gli effetti.
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