Data: 30/04/2008 - Anno: 14 - Numero: 1 - Pagina: 19 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Antonio Fiorenza (Altri articoli dell'autore)
Veniva cos soprannominato ai tempi della mia infanzia un personaggio che limmaginario collettivo identificava in un uomo, ben piazzato, alto, che pare si aggirasse per il paese, in certe ore, in tuta su cui erano cucite delle lamelle di latta, donde il soprannome, simile alla corazza degli alabardieri. Correva fama rapisse i bambini!, specie quelli pi discoli e molto vivaci, -precisava qualcuno- che davano filo da torcere ai genitori, per intenderci. Uno spauracchio, una specie di spagnazzithr1i, dunque, cui le mamme minacciavano di consegnare i figli, se non fossero stati buoni. Varie le congetture per riscoprirne lidentit: riportiamo quella pi comune, ricorrente nella pubblica opinione. Secondo alcuni pare si trattasse di un signore sulla settantina, vissuto nella seconda met dellOttocento, alto e ben piazzato, naso aquilino, collo lungo, occhi vispi, capelli neri, che aveva per moglie una donna bassa di statura, asciutta, tutta pepe, molto loquace -una bella parlantina! ancora dinamica, nonostante let- con la quale litigava spesso, essendo, in fondo, il loro un modo di comunicare tra coniugi, anche per la strada, in cui si trovavano i due, sempre insieme, pur se si rimbeccavano a vicenda. Dobbiamo per precisare che il soggetto in questione godeva fama di uomo serio, rispettoso, lavoratore onesto, dalla certosina pazienza, di tuttaltra tempra, quindi! Ne abbiamo fatto cenno per richiamare le non poche preoccupazioni dei bambini, tutte le volte che i genitori nominavano il personaggio, per farli crescere buoni, rispettosi, ma anche e soprattutto, per educarli a diffidare delle persone sconosciute, tanto per dire, degli allandti, di cui ancora per qualche anziano non rimane che il nome. Il riferimento trova riscontro in tanti fatti di cronaca di una certa attualit ed assume un significato altamente pedagogico, in unepoca in cui i nonni non raccontano pi fiabe ai bambini ed i genitori trovano sempre meno il tempo di dialogare con i figli e bench meno di inventarsi qualcosa che possa tenerli buoni, ricorrendo, come nel caso nostro, ad un personaggio fittizio, che per quanto discutibile, riusciva a fare presa sulla nostra fantasia, inducendoci a...
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