Data: 30/04/2019 - Anno: 25 - Numero: 1 - Pagina: 36 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
ALTRO INCONTRO CONVIVIALE MULTIETNICO |
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AUTORE: Giovanna Durante (Altri articoli dell'autore)
Nei locali della Parrocchia SS Angeli Custodi di Badolato Marina, la sera del 7 aprile c.a. ha avuto luogo un’altra edizione dell’incontro dei rappresentanti della Caritas locale con un gruppo di profughi, rifugiati nel nostro paese. Hanno aderito all’invito conviviale venti giovani di colore provenienti da vari Stati africani (Gambia, Somalia, Senegal, Costa d’Avorio, Madagascar,…) tutti approdati sulle nostre coste, dopo tragici viaggi sulle carrette del mare. La maggior parte di tali profughi risiede attualmente nel centro di accoglienza che ha sede in Badolato Superiore sotto il patrocinio de C.I.R. (Consiglio Italiano per Rifugiati) che ha il compito di difendere i diritti di questi nostri fratelli, e che con progetti specifici ne gestisce la permanenza in loco. Erano presenti all’incontro, oltre alle operatrici della Caritas e del C.I.R., il Parroco don Salvatore Tropiano e Padre Modeste Dyafanony, un prete di colore da poco tempo Vicario parrocchiale. Ospite gradita una ragazza norvegese giunta a Badolato per motivi di studio relativo all’accoglienza dei migranti, a partire dallo sbarco dei Kurdi sulle nostre coste fin dal 1997. Nel corso della serata tra operatori ed ospiti si è avviato un dialogo improntato alla comprensione fraterna, in un clima di disponibilità al confronto con persone di etnie e culture diverse, sempre nel rispetto delle varie identità. Tutti i profughi si sono dimostrati ben inseriti nell’ambiente, disponibili alla collaborazione con gli operatori, confermando la ferma volontà d’inserimento nel mondo del lavoro e di ricongiungimento, qui da noi, con la propria famiglia. Per comunicare tra loro e con gli altri, tutti i migranti devono necessariamente esprimersi in lingua italiana, aiutati da insegnanti preposti a tale compito e presenti all’incontro conviviale. Non è comunque da sottovalutare l’entità del dramma umano che ognuna di queste persone porta con sé; è un fardello molto pesante che già i nostri antenati ebbero sulle spalle, partendo per le Americhe in cerca di una via di uscita dalla miseria, molto spesso senza riuscirvi. A questo proposito si ritiene opportuno ricordare la denuncia sociale e religiosa della Chiesa cattolica attraverso i continui moniti di Papa Francesco; e senza andare molto lontano dovremmo riflettere anche su ciò che ha detto il Vescovo emerito di Catanzaro-Squillace Mons. Cantisani in un suo scritto dal titolo “Anche voi foste stranieri”: entrambi affermano con forza i concetti di umanità, fratellanza e solidarietà, che devono considerarsi alla base del nostro essere uomini e cristiani. Giovanna Durante |