Associazione culturale “La Radice”
Registrazione Tribunale di Catanzaro n° 38 del 12.04.1995



Home
Info
Autori
Biografie
Periodici
Cerca
Video
Link
Archivio
Lettere
Estinti
Gestionale
Articolo meno letto:
NOTIZIE FLASH
Autore:Mario Ruggero Gallelli     Data: 30/04/2019  
WebCam su badolato borgo

Inserisci email per essere aggio Inserisci email per essere aggiornato


 LINK Culturali su Badolato:

Storia di Badolato a partire dai 50 anni della parrocchia Santi Angeli custodi di Badolato Marina, i giovani di ieri si raccontano.
www.laradice.it/bibliotecabadolato

Archivio di foto di interesse artistico culturale e storico - chiunque può partecipare inviando foto, descrizione e dati dell'autore
www.laradice.it/archiviofoto

Per ricordare chi ci ha preceduto e fà parte della  nostra storia
www.laradice.it/estinti


ACCETTIAMO:
  • MATERIALE da pubblicare o da conservare;
  • NOTIZIE storiche e d'altro genere;
  • INDIRIZZI di Badolatesi che ancora non ricevono il giornale;
  • FOTOGRAFIE di qualche interesse;
  • SUGGERIMENTI, che terremo presenti;
  • CONTRIBUTI in denaro.

Visite:
Pagine richieste:
Utenti collegati:
dal 01/05/2004

Locations of visitors to this page

Data: 31/03/2003 - Anno: 9 - Numero: 1 - Pagina: 17 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

CU L’IDÈA NON SI FA’ CARNALAVÀRA SI NON HAI AHRA CASA U PORCU AMMAZZÀTU

Letture: 1093               AUTORE: Tota Gallelli (Altri articoli dell'autore)        

CU L’IDÈA NON SI FA’ CARNALAVÀRA SI NON HAI AHRA CASA U PORCU AMMAZZÀTU.

Era questo il motto, ed era vero. Carnevale nel nostro paese non era solo la festa popolare, le allegre e vistose maschere che sfilavano per le strade, che ballavano nelle varie piazzette del borgo, cantando e suonando con chitarre e mandolini, spargendo “cugghjàndri” (confettini colorati), e al loro passare la gente dai balconi e dalle porte lanciava a sua volte manciate di confetti colorati, ma carnevale consisteva principalmente nella uccisone del maiale. Ed era un avvenimento importante, non solo perché si facevano le provviste per l’intero anno, ma anche perché in quei quattro giorni la famiglia festosamente si riuniva attorno ad una tavola imbandita.
Il maiale era ancora intero nelle sue due parti e la mamma si accingeva a preparare una “tiana” di soffritto con fegato, polmoni, pancetta, ecc., per continuare poi col pranzo e la cena, sempre a base di carne.
C’era poi la giornata delle “frittole” per cui si invitavano amici e parenti, ed era una festa, specie per i bambini.
C’è da chiarire che una volta sulla mensa del popolo la carne compariva molto di rado, solo nei giorni di festa, mentre nel periodo di carnevale se ne poteva mangiare a sazietà e in tutti i modi, dal soffritto al ragù, all’arrosto, alle frittole; il martedì si finiva con le polpette. Da mercoledì delle Ceneri “addio carne (carnevale), perché è l’inizio della Quaresima, che allora veniva osservata da tutti.
La leggenda polare narrava che la notte tra il martedì e il mercoledì delle Ceneri la vecchina con una pentola d’acqua calda e l’imbuto entrava nelle case per pulire ad ognuno la gola ingorgata di grasso.


E-mail:              Webmaster: www.giuseppecaporale.it               Segnalazione errori

Testi e materiale Copyright©
Associazione culturale La Radice
  www.laradice.it

Sviluppo e design Copyright©
Giuseppe Caporale
 www.giuseppecaporale.it

Tecnologie e software Copyright©
SISTEMIC di Giuseppe Caporale
 www.sistemic.it

Advertising e link support
by www.Golink.it

Golink www.Golink.it