Data: 30/06/2005 - Anno: 11 - Numero: 2 - Pagina: 22 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Piperissa (Altri articoli dell'autore)
(Non tutti i nostri lettori sanno ancora che La Radice ha dato di recente vita ad un servizio telematico che ha lunico obiettivo di portare potenzialmente in ogni casa effigie e notizie di ogni nostro estinto. Lidea, per noi interessante e sicuramente carica di notevole valenza culturale e quindi umana, è stata dellamico Vincenzo Piperissa: a lui, quindi, il compito di scriverne. Nel ringraziarlo anche da queste colonne, non solo per averci partecipato lidea ma anche per la continua collaborazione per lacquisizione delle immagini necessarie al servizio, estendiamo anche in questo caso il nostro ringraziamento allamico Giuseppe Caporale, che sin dallinizio ha chiesto di curare la parte tecnica, ed alla Signora Caterina Carnuccio che ha accettato di diffondere tra la gente di Badolato questa nostra offerta.)
Estinti a Casa
Lidea mi è nata per puro caso, osservando le lapidi del cimitero di Badolato. Successivamente è stata ripresa e sviluppata da più amici. Dietro limpulso giornalistico avuto ad opera di Mimmo Lanciano, Giuseppe Caporale con il patrocinio dellAssociazione Culturale La Radice ha creato, nellomonimo sito, la rubrica Estinti a Casa. Losservazione così pubblicizzata ha avuto il consenso di vari giornali locali e nazionali oltre lattenzione, ultima, di Rai International. Attraverso varie interviste Vincenzo Squillacioti, presidente dellAssociazione, ha spiegato nella forma più corretta le finalità dellidea e del sito. Tuttavia accanto al plauso di alcuni critici vi è stato il biasimo, e a volte il senso di orrore, di altri. Si capisce. Tutte le innovazioni, necessitano di tempo affinché si affermino e facciano parte del nostro costume. Le critiche più severe hanno evidenziato secondo me, nonostante tutto, la mancanza di informazioni corrette e complete. Per tale motivo ritengo opportuno esporre il pensiero originario concludendo con la sintesi e lintegrazione dei nuovi. Mi trovavo nel cimitero di Badolato per un omaggio ai miei morti, e ho colto loccasione, come tutti gli anni, per visitarlo e rinnovare la memoria degli amici e conoscenti defunti. Ho notato che nel gironzolare senza meta, inconsciamente alla ricerca di nuovi estinti -se si fa caso, così come fanno tutti, forse per curiosità-, ci si imbatte quasi sempre in nuove lapidi e si scopre con dispiacere che qualche conoscente ci ha lasciato. Man mano ci si ferma per leggere qualche necrologio particolare e molto spesso per commentare la lapide. Si osserva se è bella, brutta, vecchia, scarna o tetra, se suscita paura o serenità e nellinterpretarla non si può fare a meno di pensare allautore di quella piccola opera, che, anche se non un artista, forse, a sua insaputa è stato chiamato ad esprimere visivamente dei sentimenti di dolore e di morte con semplici materiali da costruzione. Si osserva la foto che ritrae lestinto, si guarda come era vestito e si cerca di capire chi fosse, cosa ha fatto nella vita, se è stato buono o cattivo, se ha dato un piccolo o un grande contributo alla società e quali sacrifici ha dovuto sopportare. Si nota infine che alcune lapidi sono in cattivo stato di conservazione e che forse da lì a poco, quella piccola opera e quella fotografia di uomo e di donna con vestiti depoca, non ci sarà più. Sarà inevitabilmente distrutta dal tempo e dalla stessa famiglia che avrà la necessità di ospitare nel loculo nuovi riposi. Qualche tempo fa un mio anziano zio dAmerica è venuto a trovarmi e mi ha chiesto di accompagnarlo nel suo paese natio per visitare la tomba dei suoi genitori morti ormai da tempo. Egli non aveva potuto presenziare alle esequie dei suoi cari perché lontano nelle Americhe, né aveva potuto vedere foto o filmati dellevento. Aveva solo saputo per lettera della morte dei suoi cari. Allentrata nel cimitero, mi accorsi che lo zio osservava con molto interesse il luogo sacro di sepoltura, e, a zonzo, andava alla ricerca inconscia di qualcuno che poteva conoscere. Di fronte la tomba dei sui cari, egli cadde in una profonda frustrazione e in lacrime abbracciò la tomba di sua madre come se virtualmente la potesse toccare e stringerla a sè. Con le dita accarezzava la foto, il volto di quella mamma che vide, dopo tanto tempo, diverso da come in giovinezza lo aveva conosciuto. Io immagino che se lo zio avesse visto in fotografia o in un filmato le esequie della propria mamma, avrebbe avuto, ovunque si trovasse, lo stesso sentimento dimostrato di fronte alla tomba. Invece per lunghi anni ha dovuto immaginare, dietro le misere righe magari di una rozza lettera, il luogo, la bara, il volto e la compostezza della madre. Da queste osservazioni nascono successivamente le idee che trovano concretezza nella rubrica estinti a casa. Nasce lidea di recuperare la memoria storica dei loculi antichi; sicuramente non originale, ma unica perché si riferisce a loculi di gente comune; nasce lidea di unanagrafe digitale dei loculi, consultabile ovunque in tempo reale e per la quale avrebbe dovuto provvedere il Comune perché di pubblica utilità; nasce lidea di far conoscere la storia del proprio estinto. Nasce lidea di diffondere levento luttuoso anche sulla rete globale come semplice proseguimento dellevoluzione tecnologica. Come molti ricordano, nel passato lannuncio di un lutto si diffondeva attraverso il suono delle campane a morto e successivamente attraverso il passaparola tra persone. Poi, con il progresso tecnologico, sono apparsi i manifesti mortuari che affissi per strada ne davano la notizia. Ed oggi, oltre al manifesto si ricorre con citazione e fotografia ai giornali locali e nazionali a seconda della volontà di far conoscere levento in uno spazio ristretto o esteso. Domani, sono sicuro, con levolversi della mobilità della gente, questo spazio sarà troppo piccolo e inesorabilmente Internet entrerà nel costume comune e farà la sua parte per come ora neppure possiamo immaginare, con risvolti non solo tecnologici ed affettivi ma anche di lavoro e di occupazione. Per il momento il nostro piccolo servizio riguarda, in forma gratuita, la comunità badolatese che vive in paese o altrove, e trova applicazione solo su richiesta scritta dei famigliari interessati. Laccesso è consentito compilando e consegnando lapposito modulo che si può scaricare dalla predetta rubrica o richiedendolo direttamente allAssociazione Culturale La Radice. Le persone in vita, interessate allinnovazione, possono sottoscrivere lautorizzazione alla futura pubblicazione (il più lontana possibile). |