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Autore:     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/12/2019 - Anno: 25 - Numero: 3 - Pagina: 13 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

I CALABRESI NEL MONDO significato, propositi e finalità CONSULTA REGIONALE

Letture: 672               AUTORE: Cecè Serrao (Altri articoli dell'autore)        

C’è da dire, come premessa,
che i Calabresi nel mondo sono,
ufficialmente, quasi 1.900.000,
una seconda Calabria, che costituisce
una delle più grandi, se non la più grande, comunità italiana all’estero. Ed è alla luce di questi dati che reputo sia un evento
molto importante (al di fuori di ogni speculazione politica) la convocazione annuale della Consulta
Regionale dei Calabresi nel Mondo, alla quale ho avuto modo di partecipare, quest’anno, insieme
al Cavaliere Andrea Carnuccio, nostro concittadino emigrante in Australia. Dell’avvenimento hanno
dato notizia, con risalto, pure i quotidiani e le emittenti televisive calabresi, dai quali abbiamo
attinto diverse notizie.
Difatti il 30 settembre 2019, presso la Cittadella Regionale di Germaneto (Catanzaro), si è
tenuta la Consulta Regionale dei Calabresi nel Mondo, cui ha partecipato il Presidente regionale
Mario Oliverio (nella prima giornata) e presenziata dal consigliere regionale Orlandino Greco
(alcune sue dichiarazioni sono state qui riprese e sviluppate), oltre al vicepresidente Toni Galati
e la segretaria Anna Barcellini, nonché una folta delegazione di rappresentanti di associazioni e
federazioni (omonime - sparse nei cinque continenti), il cui compito principale è quello di promuovere
la cultura, le tradizioni e i saperi professionali della nostra regione, ancorché a far da supporto
nella creazione di relazioni istituzionali ed economiche per le imprese calabresi, orientate verso i
mercati esteri di loro provenienza.
La Consulta è, e si prefigge di essere, uno straordinario strumento per diffondere la cultura e
le tradizioni calabresi verso i figli dei nostri emigrati e promuovere, nel contempo, un turismo di
ritorno, che può favorire un continuo scambio culturale fra loro e i giovani della nostra terra. La
stessa, era stata istituita diversi anni fa, ed ha avuto, nel corso degli anni, alti e bassi nell’espletare
la sua lodevole funzione istituzionale, nonostante scandali e sperpero di denaro pubblico, di cui si
è occupata pure la Magistratura.
Ma oggi, dopo la sua rifondazione, con una nuova normativa, pare abbia intrapreso la strada
giusta e molti progetti sono stati finanziati, avviati e perfezionati, da come è emerso dai vari interventi
in sala, nei due giorni dei lavori, che si sono susseguiti. Ci sono stati, addirittura, associazioni
che hanno auspicato più presenza istituzionale, da parte della Regione e dello Stato, e non tanto di
finanziamenti, che sono sì benaccetti, ma che per loro non sono la cosa principale e fondamentale;
ché le loro associazioni possono, anche senza alcun finanziamento pubblico, svolgere le loro funzioni,
essendo, esse stesse, più che autonome dal punto di vista economico-finanziario.
Dal dibattito è emersa una nuova consapevole visione delle cose, che se nel tempo andato tutto
si era svolto all’insegna di una trasmissione di malinconie e retoriche passate, oggi, al contrario,
grazie ai piani annuali, vengono promossi progetti finalizzati alla crescita turistica dei nostri territori,
in un quadro economico più realistico, con l’export dei nostri prodotti agro-alimentari, l’insegnamento
della lingua italiana, la diffusione della nostra cultura, della dieta mediterranea e delle
tradizioni dei nostri borghi, in sinergia fra la Regione, le Università e le associazioni e federazioni
calabresi nel mondo, le quali hanno grande capacità relazionale e svolgono un importante compito
nelle loro comunità territoriali, nel tener vivo il senso di appartenenza alla loro terra d’origine, in
specie per le seconde e terze generazioni di calabresi.
Nel corso dello svolgimento dei lavori Salvatore La Porta, Presidente dell’Istituto calabrese
per le Politiche Internazionali, ha illustrato il progetto “Scuola Calabria”, corsi itineranti di lingua
e cultura italiana, e l’avvocato Teresina Giustiniano, calabrese residente in Venezuela, ha rappresentato
la drammatica situazione che si sta vivendo in quel paese. Il Consigliere Greco ha preso
impegno, al riguardo, a presentare una mozione al Consiglio Regionale.
Nel mondo, sappiamo bene, ci sono migliaia di Italiani, che con talento e sacrifici si sono fatti
valere e hanno raggiunto alti livelli in quelle società. Tanti sono i Calabresi nelle Americhe, in Europa
e in Australia, e non solo, che hanno saputo essere dei modelli nell’ambito economico, sociale
e istituzionale. I consultori calabresi posso essere considerati dei fiori all’occhiello, nel panorama,
e svolgono una importante funzione di valorizzazione dell’immagine della nostra regione promovendo
le produzioni locali. E in questa ottica, si è mossa la Consulta, e intende continuare, nel
promuovere le Camere di commercio estere per incrementare l’esportazione, e quindi la diffusione,
dei nostri prodotti in tutti i continenti. Difatti, la Calabria risulta essere in crescita nell’esportazione
di un buon +30-40%, rispetto agli anni passati.
Il fenomeno dell’emigrazione è cambiato nel tempo, ed oggi è in continua e repentina mutazione,
cambiano le modalità, le ragioni e le destinazioni. Chi, oggi, lascia la Calabria lo fa per cercare
una opportunità che il nostro sistema Paese non è in grado di garantire. Bisogna cercare, nell’attuale
caos socio-economico, di limitare le fughe di questi nostri giovani e in qualche modo ripartire
da una ricostruzione della nostra società: dare modo anche agli ultimi a superare le difficoltà ed
avviare un sistema mirato all’inserimento al lavoro, specie per le nuove generazioni; facilitare il
ritorno di chi è andato via e mettere a profitto il loro bagaglio di esperienze e conoscenze acquisite,
al servizio del Paese Italia. In questa ottica, è emerso l’auspicio dei partecipanti, deve operare la
Consulta dei Calabresi nel mondo, unitamente a interventi di natura strutturale, per essere un giusto
viatico per una Calabria di ritorno e non in fuga. Ci sono stati degli interventi davvero commoventi,
di alcuni rappresentati di terza generazione, che hanno ringraziato la Regione “per averci fatto sentire
a casa nostra”, e nei quali traspariva, con foga, la voglia di saperne di più, di conoscere meglio,
la terra dei loro padri, per un legame futuro più stretto.
Badolato ha molti suoi figli sparsi per Italia e nel resto del mondo, molti dei quali, e loro progenie,
sono orgogliosi delle loro origini; ed è a questi, che il nostro periodico, più che altro, si rivolge…
è dedicato. È a quelli di nuova generazione, che non conoscono, o conoscono indirettamente
i luoghi e le tradizioni culturali dei loro padri, che sono rivolti, principalmente, i nostri articoli: la
storia, i racconti, le tradizioni socio-culturali e religiose, gli avvenimenti attuali e le parole d’un
bagaglio antico.
Questo è, a mio avviso, il meritevole compito de “La Radice”, al di fuori di ogni altra considerazione.
Qui sotto, un quadro dei nostri concittadini sparsi per il mondo, che, certamente, nella realtà,
sono molto, ma molto di più, pure perché in questo quadro non sono considerati tutti quelli sparsi
nel territorio Italia, ma solo i 2.948 registrati nell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero –
A.I.R.E. del Comune di Badolato, che ha una popolazione residente, si badi bene, di 2.921 abitanti…
una Badolato all’estero!
SUD AMERICA: Argentina 1154, Brasile 13, Cile 3, Colombia 1, Paraguay 1, Uruguay 4
NORD AMERICA: Canada 15, Stati Uniti d’America 87
AUSTRALIA: 96
ASIA: Emirati Arabi Uniti 1, Filippine 2,
EUROPA: Austria 3, Francia 85, Germania 132, Gran Bretagna 10, Irlanda 1, Lussemburgo 3,
Norvegia 1, Paesi Bassi 8, Spagna 53, Svizzera 744. –


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