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Autore:Giovanna Durante     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/12/2003 - Anno: 9 - Numero: 4 - Pagina: 21 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

Il libro che mancava

Letture: 1040               AUTORE: Antonio Fiorenza (Altri articoli dell'autore)        

La ripresentazione in Soverato del libro “Viaggio nelle tradizioni popolari badolatesi” di Pietro Cossari a cura dell’Università della Terza Età, -relatore il Professore Ulderico Nisticò- conferma ancora una volta il crescente interesse e la validità dell’opera, pubblicata dall’Associazione Culturale “La Radice”, da anni impegnata in attività di ricerca, sul territorio.
Prezioso documento, il lavoro del Cossari è un grosso contributo alla conoscenza della Civiltà Badolatese, in quanto ne approfondisce in forma semplice, chiara, accessibile a tutti, alcuni aspetti della storia minore, accennati nelle ricche note dell’opera dello storico Antonio Gesualdo, Storia di Badolato, dal Medioevo al Novecento, di cui, in certo qual senso, può considerarsi una continuazione in uno spaccato di vita quotidiana.
Se quella del Gesualdo è la Storia dei potenti, dell’aristocrazia, una galleria di uomini illustri, che fecero grande Badolato, questa del Cossari rappresenta la Storia degli umili, dei poveri impegnati nel duro quotidiano lavoro dei campi, in una autarchica forma di economia, contenti del poco, orgogliosi e felici del proprio stato, dalla ricchezza e nobiltà di sentimenti, intensamente vissuti.
L’opera di piacevole lettura potrebbe definirsi un’antologia in quanto coglie aspetti di vita, autenticamente nostrana e paesana, del Popolo Badolatese: gente semplice, laboriosa, attaccata alla famiglia, animata da profonda fede religiosa, gelosa custode delle tradizioni, orgogliosa del proprio lavoro, capace di sacrificio, espansiva, aperta, cordiale, solidale; ma alquanto superstiziosa, condizionata a volte da certe credenze.
Essa serve a noi anziani per ricordare e non dimenticare le nostre origini, la storia in parte dei nostri tempi: un passato ricco di tradizioni, di cui dovremmo andare fieri ed orgogliosi; interessa per converso i giovani per conoscere le tappe più significative attraverso cui si è andata costruendo la storia minore della Nostra Comunità, provata da carestie, terremoti, alluvioni, più volte capace di risorgere a nuova vita.
Ma il libro è rivolto a tutti in quanto mette a fuoco un comune patrimonio di valori caratteristici di un mondo ormai in via di estinzione, affidato per lo più ad una tradizione orale, che il Cossari ha saputo strappare al tempo, riportando in questa opera uno spaccato della società meridionale, in particolare quella badolatese, puntualmente ritratta nel perpetuarsi di tutta una tradizione che esalta il lavoro dei campi, la perizia dell’artigianato, riti, usanze, costumi: uno stile di vita, scandito con un ritmo che segue il calendario liturgico con opportuni riferimenti al mondo greco-romano.
Un passato che richiama i tempi dei nostri nonni, che hanno saputo ben conservare le tradizioni nelle feste, in certe usanze legate ai riti nuziali e funebri, agli influssi astrali, alla meteorologia, all’interpretazione dei sogni, ai numerosi sempre attuali azzeccati proverbi, di cui si sostanzia la saggezza popolare, specie quella contadina .
Una rassegna di significativi momenti di vita nostrana che passa anche attraverso forme di solidarietà, tipica quella della “ruga”, il classico vicinato, dal vicendevole mutuo soccorso, di cui non resta che un vago ricordo, nell’era della globalizzazione, in una società superficiale e distratta che ha inflazionato, se non del tutto annullato, il mondo dei Valori.
Di qui un messaggio ed un invito ad amare la Nostra Terra, a valorizzare, sottraendo al tempo, la memoria storica, quella “borghigiana”, ossia le radici della nostra civiltà, recuperando la nostra identità, nel nome di un concetto di appartenenza che qualifica e riscatta dalla massificazione il nostro Essere, la nostra Civiltà, il nostro Patrimonio Culturale.
Mi complimento quindi con l’autore Pietro Cossari per il significativo contributo offerto alla Comunità Badolatese; una grande rivelazione, cui auguro tanto successo e bella affermazione, plaudendo alla veramente lodevole iniziativa dell’Associazione, che ha consentito, ancora una volta, di ripercorrere altre tappe della nostra storia alla scoperta di quei valori che hanno reso grande Badolato.
Congratulazioni e buon lavoro anche al Presidente Professore Squillacioti, da anni impegnato a rivangare il terreno della Ricerca per dare sempre nuova linfa all’albero delle Tradizioni Popolari: EXCELSIOR !


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