Data: 31/12/2009 - Anno: 15 - Numero: 3 - Pagina: 42 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
NICOLA DI CENZO CONFINATO A BADOLATO |
|
Letture: 1262
AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Qualche volta, in questi quindici anni, abbiamo fatto ricorso all’errata-corrige, perché ritenuto opportuno se non doveroso. Allo stesso modo abbiamo pubblicato articoli e/o note a modifica o ad integrazione di quanto scritto in precedenza sullo stesso argomento. E siamo lieti di farlo, quando è giusto ed opportuno, perché la verità va sempre perseguita, ed anche la completezza, quando è possibile. Questa volta abbiamo la possibilità di aggiungere qualche tassello all’“Avvenne a Badolato” del n° 3/2000, pag. 34 e seg., dal titolo “I Testimoni di Geova a Badolato”. In quell’articolo, con cui si ricostruiva la storia della nascita della Congregazione dei Testimoni nel nostro paese, scrivevamo che il primo germe di tale religione era arrivato a Badolato attraverso un confinato, tale Nicola Di Cenzo, di Pescara, del quale abbiamo riportato poche notizie, anche perché il nostro assunto, in quell’occasione, era un altro. Di confino avevamo già scritto diffusamente nel n° 2/1998, pag. 30 e seg., trattando di sei Badolatesi mandati a “villeggiare” a Ustica e altrove, come altri a Ventotene, a Latronico,… Non avevamo, invece, trattato in misura adeguata la presenza, prima e durante la guerra, dei 26 confinati a Badolato, provenienti da ogni parte d’Italia, tra essi una donna, Giustina Pratolongo, sbattuta quaggiù da Trieste. Né avevamo detto che Nicola Di Cenzo (Montesilvano, 1906 - 1986), bracciante, era uno dei 60 Testimoni di Geova che il Regime aveva assegnato al Confino di Polizia (artt. 184-193 del T.U. delle Leggi di P.S. approvato con R.D. 6.11.1926 n° 1848, confermato con R.D. 18.6.1931 n° 773). Di Nicola Di Cenzo avevamo sentito per telefono il nipote (Nicola Di Cenzo anche lui) nel 2004, e un suo confratello, Emanuele Pace, che sta spendendo buona parte della sua vita alla ricerca di notizie storiche sui Testimoni di Geova, e in particolare sulla persecuzione da parte del Fascismo. Di Nicola Di Cenzo, infine, abbiamo sentito parlare l’11 novembre 2009 nella Sala del regno dei Testimoni di Geova in Badolato Marina: nel ricordare, presente la salma, la figura di Cosimo Piroso scomparso due giorni prima, il Signor Vincenzo Catena, di Montesilvano (Pescara), Sorvegliante della Congregazione, ha collegato l’estinto al Di Cenzo in residenza coatta a Badolato nel 1936. Nella conversazione che è seguita alla luttuosa cerimonia, il Signor Catena ha rimarcato la fede e lo zelo del suo confratello e compaesano con cui ha condiviso tanto lavoro e ci ha porto i saluti dell’altro suo confratello, Emanuele Pace. Nel congedarci ci ha regalato la fotocopia della fotografia del bracciante Di Cenzo e di due buste di lettera a lui indirizzate quando è vissuto tra i Badolatesi, documenti che noi qui riproduciamo ad integrazione di quanto scritto nell’articolo del 2000.
|