Data: 30/12/2020 - Anno: 26 - Numero: 2 - Pagina: 3 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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Perché vai cercando le vecchie mura e le magre porte con mano antica e sollevi lo sguardo di ieri sulla torre scarna dove le campane vuote dei rintocchi sono fantasmi cuciti nel muto arazzo del cielo? Non c’è più il tuo paese. Se i piedi cercano i pugni levigati dei sassi, i ciottoli sapienti del lungo annoiato andirivieni, ora c’è solo carta vetrata d’asfalto che porta lontano. La madre, la tua madre, nera contro il bianco del muro non più scava coi dolci occhi il tuo ritorno, nel vivace crepuscolo soltanto il suo odore di bucato s’è stampato nella lontananza del tuo cuore. Tutte le rondini sono cadute come sassi; e il cielo è vuoto. Vieni fratello andiamo via, non c’è più il tuo paese.
Raffaele Talarico (Carlopoli, 1929 - Isca sullo Ionio, 2007) (Da Le radici del tempo, Lamezia Terme 2020)
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