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Autore:     Data: 30/04/2019  
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Data: 30/04/2014 - Anno: 20 - Numero: 1 - Pagina: 12 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

OMAGGIO A TUTTI I GUARDAVALLESI

Letture: 1097               AUTORE: Lorenzo Viscido (Altri articoli dell'autore)        

In una sua ricerca dal titolo Guglielmo Sirleto e la Vaticana, ricerca edita nel volume curato
da Massimo Ceresa La biblioteca vaticana tra riforma cattolica, crescita delle collezioni e
nuovo edificio (1535-1590)1, il professore Santo Lucà, ordinario di paleografia greca
all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, ha pubblicato, a pag. 146, un epitaffio conservatosi
nei ff. 100r-v del manoscritto Paris. gr. 3067 (sec. XVI).
Si tratta, invero, di due distici elegiaci che uno scriba cipriota, Giovanni Santamaura, compose
per un suo amico, il cardinale Guglielmo Sirleto, illustre personaggio del mondo della
Chiesa e della cultura, nato a Guardavalle nel 1514 e morto a Roma nel 15852.
Siano allora fieri di questo epitaffio tutti i conterranei di quel presule, ai quali, in tal sede,
ho voluto farne omaggio, pubblicandone una mia traduzione in lingua italiana e facendo alcuni
rilievi inerenti al testo.
Ecco qui di seguito il citato epitaffio.
“O celebre astro della divinissima Roma ed ammirevole padre di ogni bene, (costituisce)
una solida prova di giustizia (il fatto) che con un luttuoso gemito l’intera Ausonia abbia pianto
te, Guglielmo, abbattuto da una crudele morte”.
Per quanto riguarda il testo greco, desidero puntualizzare che il termine pêgma (v. 3) ha
vari significati (“coagulo”, “bagaglio”, “scaffale” ecc.) e che esso, dunque, può dar luogo a
differenti interpretazioni. Io credo, però, che mediante l’uso di tale sostantivo, da me reso in
italiano “solida prova” per non tradurre letteralmente “coagulo”, quel copista intendesse porre
in risalto la “solidità” e, di conseguenza, l’inconfutabilità di una “prova di giustizia” nei confronti
di un grande uomo quale era stato il cardinale Sirleto, “Non a caso”, infatti – volendo
usare parole del Lucà – “il suo decesso”, avvenuto a seguito di lunghe e diverse malattie,
“suscitò viva commozione… fra gli uomini di chiesa e i numerosissimi letterati del tempo con
i quali (egli) aveva intrattenuto rapporti culturali e scambi epistolari”3.
Puntualizzo, inoltre, che l’espressione thanátou télos, adoperata nel v. 1 con télos al dativo
plurale, è una forma perifrastica per thánatos, ricorrente già in Esiodo, Omero ed altri
poeti4. Se Giovanni Santamaura, comunque, ha impiegato quella perifrasi, l’ha fatto per ragioni
metriche, così come per ragioni metriche egli ha usato nel medesimo verso l’aggettivo
pikroîs con il penultimo iota breve, che, seppure lungo qua e là in Omero, tuttavia, come scrivono
Liddell e Scott, “is not long by nature”5. E difatti, per citare alcuni esempi, è breve in
Eschilo (Persiani, 473; Agamennone, 970), Sofocle (Aiace, 500), Euripide (Ecuba, 772) e
Teocrito (Idillio VIII, 74).
Un ultimo rilievo per quanto concerne ancora il lessico utilizzato nell’epitaffio qui preso
in esame. Nel v. 3 il Santamaura chiama Guglielmo Sirleto polyónymos astér, una definizione,
questa, che non ha (così sembra) dei precedenti in greco, dove l’aggettivo polyónymos è
adoperato con riferimeno ora agli dei, ora a Dio, ora allo Spirito Santo ecc., mai, però, come
attributo di astér6. Bravo, allora, quel cipriota, che, nel ricorrere ad una metafora per mettere
in risalto la celebrità del Sirleto, è stato efficacemente innovativo! E non solo tramite questa
metafora, ma anche con quell’altra, pêgma díkes (v. 3), visto che nei lessici da me consultati
non v’è traccia alcuna di tale tropo7.
Un discorso a parte meriterebbe l’ultimo verso, ma, come si suol dire, lo spazio è tiranno.


1. Città del Vaticano 2012, pp. 146-188.
2. Per una sua biografia cfr., ad es., G. Denzler, Il cardinale Guglielmo Sirleto (1514-1585). Vita e attività
scientifica. Trad. it. di G. Montillo, Catanzaro 1986.
3. S. Lucà, cit., p. 146.
4. Cfr. Thesaurus Graecae Linguae ab H. Stephano constructus. Nova editio auctior et emendatior,
VII, Parisiis 1854, col. 1993C.
5. H.G. Liddell – R. Scott, Greek-English Lexicon with a revised supplement, Oxford 1966, s.v. pikrós.
6. Cfr., ad es., G.W.H. Lampe, A Patristic Greek Lexicon, Oxford 1961, s.h.v.; H.G. Liddell – R. Scott,
cit., s.h.v.
7. Cfr. Thesaurus… cit., VI, Londini 1824, col. 7324B-C; G.W.H. Lampe, cit., s.v. pêgma ; H.G.
Liddell – R. Scott, cit., s.h.v.

OMAGGIO A TUTTI I GUARDAVALLESI - Lorenzo Viscido

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