Data: 31/12/2003 - Anno: 9 - Numero: 4 - Pagina: 3 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Enzo Spagnolo (Altri articoli dell'autore)
(Enzo Spagnolo ha lasciato Badolato per lavorare e mettere su famiglia a Napoli fin da giovane, conservando anche lui nella mente e nel cuore suoni e immagini della sua terra e della sua infanzia, che diventano nostalgico canto in questo suo componimento poetico, che ci ha di recente regalato per porgerlo all’attenzione dei nostri lettori.)
L’ombra circonda a sera la mia stanza e dal balcone, che nel verde parco apre la vista volgo lo sguardo a rumorose frotte di amabili fanciulli e giovinette. Tanta è la gioia sparsa nell’aria che la fantasia corre a ritroso nella remota infanzia e nel borgo natale ove, senza saperlo, trascorsi la migliore stagione della vita. Sento l’antica brezza fresca e briosa sul mio viso imberbe. Rivedo i vecchi ulivi correre ancora a schiera sulla collina amata. Riascolto lo stuolo vociante di tanti sodali smarriti, dispersi lontano nel mondo. Ritrovo l’azzurro del cielo che a sera s’imperla e s’indora. Il sole scompare tra i monti e sento le rane che affidano al vento il loro sgraziato concento. Il buio ripopola d’ombre le strade del borgo assonnato e quella languida luce, diffusa dai radi lampioni, consegna visioni fiabesche all’ultimo stanco pastore, che porta il suo gregge all’ovile. Intanto rispunta la luna che scruta, sorniona, l’arcano, nei sogni del genere umano. |