Data: 30/09/2004 - Anno: 10 - Numero: 3 - Pagina: 21 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Alle gravi calamit naturali che flagellarono Badolato, si aggiunse una spada che trapass il nostro cuore Il 23 agosto 1963, conclusi i festeggiamenti in onore della Madonna della Sanit verso mezzanotte la campana del Santuario fece risuonare lugubri rintocchi. In un baleno un grido misto a pianto si lev da ogni casa: Fuoco al Santuario della Madonna!. Fu un accorrere di uomini, donne, giovani e fanciulli. Anchio minerpicai affannoso per il sentiero della collina. Uno straziante spettacolo apparve ai nostri increduli occhi: la Statua della Madonna era un cumulo di cenere! Che pena, che pianto, che dolore! Con lo strazio nel cuore corsi a Squillace per darne notizia allArcivescovo. Era assente. Ma con il suo Vicario Mons. Alfredo De Girolamo, anchegli colpito e commosso, concordammo un proclama da lanciare ai devoti:Badolatesi e devoti tutti della Madonna della Sanit, rifaremo la sua Statua come labbiamo scolpita nella nostra mente e nel nostro cuore, con la Madonna ritorner la vita dove ora la distruzione, ritorner la luce dove allimprovviso sono calate le tenebre e cincontreremo unaltra volta con lo sguardo della Vergine Santa della Madonna che sar per noi pellegrini, di conforto e di gioia, di luce e di speranza.. (Da Una vita per gli altri, di Antonio Peronace). storia recente, se vogliamo, quella raccontataci dallArciprete don Antonio Peronace nel suo libro, del 1993, cinquantesimo anniversario della sua Ordinazione sacerdotale. Fu cos che, con il consenso e la protezione del dotto Arcivescovo Mons. Armando Fares, lArciprete si posto alla guida di un apposito comitato e del popolo tutto di Badolato perch al santuario tornasse il sorriso della Madonna. Che fu scolpita da Ferdinando Peratoner, di Ortisei, e fu benedetta da Paolo VI a Roma, nella basilica di San Pietro, il 29 aprile 1964. E la nuova e bella statua, lignea, ancora oggi esposta al culto dei fedeli nel cenobio della Sanit. Ma la vecchia statua, meno curata rispetto allattuale, dai lineamenti pi dolci e meno moderni, da dove veniva? Pare acquisito che labbia realizzata lartista Cucchiara, di Napoli, sotto la guida del devoto sacerdote D. Peppino Campagna. Non contenti di cos scarna notizia, e quindi desiderosi di saperne di pi, sia del pio sacerdote che dellartista napoletano, ci siamo messi a scavare, tra vecchie carte e nella memoria dellArciprete don Andrea Spagnolo, uno tra i pochi Badolatesi che per et e per esperienza pu ancora raccontarci qualche spezzone di un passato che andiamo inesorabilmente perdendo. Abbiamo conversato a lungo con don Andrea, per telefono e presso la Villa della Fraternit in S. Andrea Superiore, dove da parecchi anni ormai ospite, operoso e produttivo, in attivit di fine manualit, a scopo di beneficenza, e di evangelizzazione. Abbiamo cos saputo che u prvata Campagna, di cui abbiamo sentito parlare per la prima volta tanti anni fa, era fratello a don Vincenzo Campagna, nonno materno di don Andrea Spagnolo, quindi suo prozio. Da non difficili ricerche risultato che Giuseppe Campagna nacque a Badolato il 28 febbraio del 1845 da Caterina Coscia e da Antonio Campagna. Anche il nome impostogli alla nascita, Giuseppe Francesco Antonio Maria, lo dice appartenente a famiglia borghese dellepoca. Non possiamo non pensare, anche per farne motivo di riflessione da parte dei nostri lettori, che questi nostri professionisti, sacerdoti, medici, avvocati vissuti nel diciannovesimo secolo, e ancora prima, per addottorarsi non potevano che andare a Napoli, per mare, imbarcandosi al porto di Pizzo, che raggiungevano a dorso di mulo partendo dal vecchio borgo e attraversando lAppennino; come abbiamo scritto altra volta a proposito del medico Antonio Squillacioti, vissuto pi o meno nello stesso periodo di don Peppino Campagna. Il quale pare abbia fatto il sacerdote sempre a Napoli, ad eccezione, ma bisogna verificare, degli ultimi anni della vita in cui rientr a Badolato, divenendo Arciprete. Come altri nostri borghesi, a cominciare da Gian Domenico Coscia, nel capoluogo campano ebbe probabilmente frequentazioni di un certo livello culturale e sociale: potrebbero esserne prova il bel ritratto che un pittore gli fece, e un bellissimo dipinto che un (altro) pittore gli ha regalato. Ges tra i dottori nel tempio, di cui abbiamo visto soltanto la fotografia, unopera secondo noi pregevole, e meritevole di essere studiata, oltre che ammirata e goduta. Don Peppino ha certamente conosciuto lo scultore Cucchiara, al quale ha commissionato la statua della Madonna della Sanit per il santuario basiliano di Badolato, nel quale santuario non cera in precedenza alcuna statua, ma soltanto un quadro, andato perduto per furto, come ormai sappiamo. A noi piace evidenziare di questo prete lamore per la sua terra, e soprattutto la capacit di trasferire nelle capacit artistiche di Cucchiara lineamenti, pose e messaggi dei tre elementi del gruppo ligneo, cos come lui li aveva in mente forse ispirato dalla leggenda badolatese di Isidoro. Con il permesso di don Andrea e la collaborazione dei suoi nipoti, abbiamo fotografato il bozzetto che lartista Cucchiara ha fatto pervenire ai quatrro (perch quattro?) procuratori della chiesa della Sanit per il necessario beneplacito prima di mettersi allopera. un piccolo gioiello, in gesso, centimetri 24 di altezza e 15 nella parte pi larga. Ed pure servito -meno male che cera- quale modello allo scultore di Ortisei per la nuova statua, nel 1963-64. Ma Cucchiara chi era? la domanda pi difficile in questa vicenda. Don Giuseppe Campagna morto a Badolato l8 novembre 1914. Antonio (?) Cucchiara, quindi, probabilmente vissuto a cavallo tra il 19 e il 20 secolo, pi o meno coetaneo del nostro don Peppino. E la statua della Madonna della Sanit, di stile seicentesco, ci viene assicurato da esperti che hanno di recente esaminato a Napoli la fotografia, quando lha scolpita? I giovani Francesco De Palma, nipote di don Andrea Spagnolo, e il nostro Pino Codispoti, attivo operatore nel mondo dellArte e dei Musei, si stanno dando da fare a Napoli per dare risposta a questa e ad altre domande sullargomento. Per ora si scoperta lesistenza di un artista di nome Salvatore Cucchiara: era antenato del nostro scultore? Potremmo avere altre notizie a breve, nel qual caso ne scriveremo nel prossimo numero. Intanto ringraziamo i nostri giovani per la pronta disponibilit con la quale hanno risposto alla nostra richiesta di ricercare. Come ringraziamo quanti altri non sono stati avari di notizie, primo fra tutti il nostro don Andrea. |