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Data: 31/03/2006 - Anno: 12 - Numero: 1 - Pagina: 34 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

S.S. 106: LA STRADA CHE… NON SI FARà

Letture: 955               AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)        

Non so a voi, ma a me capita spesso di sentirmi un don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento. In varie occasioni, prevalentemente di carattere socio-politico, ma soprattutto quando penso e scrivo e rilascio interviste sulla S.S. 106, oggi E 90.
Un amico giornalista della Rai mi ha definito il “notaio che registra il numero dei morti”, e le pagine di giornale sull’argomento che da circa vent’anni raccolgo, a titolo personale ma anche per conto de “La Radice”, formano ormai un bel volume di centinaia e centinaia di pagine.
Continuando, da incallito impenitente, a ricalcare le orme dell’eroe della Mancia, voglio qui ricordare agli amici lettori alcuni tra gli ultimi incidenti mortali su questa nostra arteria il cui ultimo tratto, Soverato-Monasterace, risale al 1937, quando le vetture circolanti nella nostra zona non arrivavano a cinquanta.
Il 25 dicembre 2005 nei pressi del torrente Ponzo, in territorio di Santa Caterina, hanno perso la vita Elisa Anna Abate e Daniela Bressi, di soli 23 anni. Il 23 febbraio 2006 a Copanello sono morti i fratelli Andrea e Totò Bressi. Il 19 marzo a Corigliano Calabro in uno scontro tra due auto sono morte sei persone. Mi fermo qui.
Prima di cedere lo spazio ai due documenti che seguono voglio ancora ripetere il mio pensiero su questo problema. La mancata realizzazione (o completamento, se si vuole) dell’autostrada (o superstrada) Reggio Calabria-Taranto è, senza ombra di dubbio una delle cause del sottosviluppo di questa degradata periferia d’Italia, e certamente anche con causa delle centinaia di vite umane che finiscono tragicamente sull’asfalto. Si tratta di danni incalcolabili, di ieri di oggi e di sempre, di cui esistono i responsabili, che in un mondo un poco civile dovrebbero essere condannati. Io personalmente metterei sotto accusa -se ne avessi la potestà- tutti i Capi di Stato di questi ultimi anni, e i Capi di governo, e i Ministri alle infrastrutture, e i Presidenti delle Regioni e delle Province interessate, e i Vertici dell’ANAS, e i Sindaci dei Comuni i cui territori sono attraversati da questo tratturo continuamente bagnato da sangue umano e da lacrime di disperazione. Tutte persone elette (o impiegate) e pagate per essere al servizio dello Stato, quindi anche della gente, che non deve morire per le loro inadempienze, o inavvedutezze, o incapacità. E ritengo sacrosanta, se non riparatoria, la condanna di ciascuno di questi Signori che non riesca a dimostrare, documenti alla mano, che ha fatto la propria parte, tutto quanto, cioè, era in grado di fare. Fantagiustizia?! Sì, lo so. So pure che questa strada non sarà mai realizzata perché non interessa al alcun potere forte tra quelli che governano le Comunità, gli Stati, il Pianeta. C’è da sospettare, anzi, che a qualcuno di questi poteri interessa che la vecchia 106 rimanga così com’è. Fantapolitica?! Beh, qualcosa del genere, o di peggio, di molto peggio, è già successo, da noi come altrove. E succede ancora oggi, da noi come altrove.
Ed ecco il primo documento, pervenutoci anche per e-mail.

“ARMIAMOCI E PARTITE”

Contro questa mentalità rinunciataria e lassista, contro la totale mancanza di espressione di coscienza partecipativa atta a risolvere i problemi di Badolato e del ns comprensorio, noi giovani che viviamo lontani vogliamo esprimere con una marcia libera...
SOSTEGNO alla protesta continua di F. Nisticò a favore dell’ammodernamento della S.S. 106 e contro la soppressione della linea jonica FFSS.
CONDANNA della cultura rinunciataria che si sta impadronendo della popolazione che subisce in silenzio una problematica situazione che sta depauperando Badolato di ogni ricchezza economica e sociale.

Noi ci troviamo MARTEDI 3 GENNAIO alle ORE 18:00 in Piazza Tropeano (SS Angeli Custodi). Cittadini, commercianti e tutta la comunità, intervenite tutti, fermatevi mezz’ora con noi!!!
Se invece non volete partecipare…
“STACITAVI ARA CASA”
Comitato Giovani

La manifestazione poi c’è stata.
Ed ecco il secondo documento.

Stante l’aggravarsi della già preoccupante situazione del nostro comprensorio, La invitiamo, e siamo certi della Sua doverosa e responsabile partecipazione, ad un incontro generale per focalizzare e ottenere la dovuta attenzione sui gravissimi problemi delle nostre comunità
Giorno 13 febbraio 2006, alle ore 16,00, presso il salone della Scuola Media di Badolato Marina, insieme a tutti i
27 Sindaci dell’area Pit
a tutte le forze politiche, sindacali e organizzazioni varie
a tutti gli eletti istituzionali ai vari livelli del comprensorio
si svolgerà un dibattito sui seguenti temi:
forum sugli interventi strategici del comprensorio
patto di solidarietà fra tutte le forze politiche, sindacali e istituzionali;
costituzione e coordinamento unitario politico istituzionale per rafforzamento peso politico e per raggiungere obiettivi;
cartello di sintesi;
varie ed eventuali.

Il Coordinatore del Comitato di Lotta Il Presidente del Pit
Franco Nisticò dr. Raffaele Mancini

Alla presenza di un Senatore della Repubblica, di alcuni Consiglieri provinciali, di numerose personalità del mondo politico e sindacale della zona, di cinque Sindaci su ventisette interessati e invitati, di numerosi operatori della comunicazione, compresa Rai 3 con un suo giornalista e un cameraman, di un non proprio folto pubblico, l’incontro, vibrante e sentito, c’è stato. Tra i problemi dibattuti lo spazio maggiore è andato alla S.S. 106 e alla tratta ferroviaria Melito Porto Salvo-Catanzaro Lido-Lamezia, altra vergogna di cui è responsabile la classe politica, -non solo- che continua a calpestare la dignità della gente, la dignità di voi che leggete e mia. E la gente sta a guardare, chinando il capo con rassegnazione. Voi ed io. Sino a quando?!
Quale l’esito di quest’altro ennesimo incontro io proprio non so dirlo.



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