Data: 31/03/2006 - Anno: 12 - Numero: 1 - Pagina: 15 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Giovanni Bove (Altri articoli dell'autore)
Il discorso sulle detrazioni fiscali coinvolge tanti aspetti che possono tornare utili ai nostri lettori. Alcuni mi domandano se, in caso di figli residenti fuori sede per motivi di studio, possano essere considerati a carico. La normativa fiscale non lo prevede, in quanto per aver diritto alla detrazione per figlio a carico, occorre che si verifichino entrambe le seguenti condizioni: Figlio convivente, non importa il limite di et; in possesso di reddito inferiore a 2.840,51. Pertanto deve intendersi negata la possibilit di considerare a carico il figlio residente fuori sede, anche se senza redditi propri o con redditi inferiori alla suddetta soglia. Il caso di specie merita comunque attenzione da un punto di vista meramente sociale: si pensi infatti a quei casi in cui, con enormi sacrifici, le famiglie si accollano spese non indifferenti per acquistare appartamenti nelle citt sedi universitarie in modo da consentire ai figli di studiare a casa propria ed eventualmente di stabilirsi nella stessa citt una volta terminati gli studi. In effetti i figli godono di redditi derivanti dal lavoro dei genitori che, in qualche modo dovrebbero essere agevolati fiscalmente dallo Stato a fronte di questi sacrifici che affrontano. Non sarebbe male consentire di portare in deduzione anche le somme erogate per il mantenimento dei figli alluniversit, soprattutto per coloro che sono costretti a lasciare la propria residenza per conseguire lagognato titolo di studio. E, sullonda di tale discorso, magari consentire adeguate detrazioni fiscali per coloro che sono costretti a quei famosi viaggi della speranza, che costringono molto spesso i cittadini residenti in regioni sanitariamente disagiate a recarsi in altre regioni pi attrezzate per risolvere problemi di salute. In barba a chi afferma che lItalia tutta uguale, dalle Alpi alla Sicilia |