Data: 31/12/2007 - Anno: 13 - Numero: 4 - Pagina: 35 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
TESTIMONIANZA E VERIFICA L'AEREO DI GALLIPARI |
|
Letture: 1184
AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Tra gli amici che ricevono e con piacere leggono "La Radice", c'è Vincenzo Battaglia, una vita da geometra dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro e oggi in pensione. Avendo letto, nel n° 3/2007, dell'aereo inglese abbattuto nei pressi del Gallìpari nel 1942, ha sentito il bisogno di mettersi in contatto con noi, per ringraziarci anzitutto di averlo riportato indietro con la memoria di ben ssessantacinque anni. I suoi genitori avevano nei pressi del fiume Gallìpari, lato sud e poco distante dal mare, un podere con comoda casa colonica dove la famiglia soleva soggiornare soprattutto d'estate, e i maschi, specialmente i ragazzi, ne approfittavano per starsene nell'acqua del mare, anche parecchie ore, a fare i bagni. Quel 20 agosto egli era nell'acqua dello Ionio a divertirsi a nuotare insieme a dei ragazzi come lui. All'improvviso videro due aerei rincorrersi e poi uno dei due cadere in picchiata nel tratto di mare antistante la foce del Gallìpari, a circa cinquanta metri da loro. Uscirono di corsa dall'acqua e si nascosero dietro la duna di sabbia che spesso delimita la spiaggia quasi a mo' di sentiero, e così, non visti, notarono la coda dell'aereo precipitato che usciva dall'acqua e subito dopo due persone che si allontanavano dall'aereo nuotando non verso la terraferma, ma in direzione opposta, verso l'interno, con l'evidente intento di tentare di sfuggire ad una molto probabile cattura. E poi altri due uomini -continua a raccontarci al telefono l'amico Vincenzo- raggiunsero quelli a nuoto e li "spinsero" verso la riva. Poco più a sud, ad un paio di centinaia di metri, c'era un altro aereo adagiato sull'acqua: era, stando ai dati a nostra disposizione, il "nostro Cant-Z 501 costretto ad ammarare in marina di Badolato", i cui piloti hanno catturato i due militari inglesi. In verità un altro testimone oculare ci aveva raccontato più o meno la stessa storia, ma noi l'avevamo omessa per esigenza di sintesi. I quattro militari, due "nemici" e due italiani, con accanto alcuni curiosi, sono saliti sulla litoranea ionica e si sono diretti alla caserma della Guardia di finanza, allora ubicata accanto alla piccola chiesa di San leonardo, e lì è avvenuto il primo interrogatorio. Vincenzo Battaglia conclude dicendo che non sa dove poi li hanno condotti. Aggiunge, però, un particolare curioso che ha una dimensione che ci piace definire didattica. Tra gli altri a scendere dal paese alla marina per l'occasione, il maestro Francesco Gallelli, il Fiduciario storico delle scuole elementari di Badolato sino al 1968. Quale Autorità del Partito al potere ha chiesto (a chi?) e ha ottenuto di essere accompagnato con la barca sino all'idrovolante italiano lì nei pressi. Era presente il ragazzo Vincenzo Battaglia che, avendo appena ultimato la quinta elementare proprio col maestro Gallelli, gli chiese confidenzialmente: "Signor maestro, posso venire con voi?" E quello, la cui bontà era proverbiale, gli disse di sì. E noi diciamo "grazie" all'amico Vincenzo per averci raccontato quest'appendice di storia di casa nostra, che speriamo di aver sintetizzato senza gravi omissioni. Vogliamo concludere dando agli amici che hanno letto "Avvenne a Badolato" del numero precedente una notizia non solo utile alla completezza della ricerca, ma anche a far conoscere il nostro metodo di lavoro. Per saperne di più, ancora una volta, ci siamo rivolti all'Aeromuseo dell'Aeronautica militare e all'Ufficio storico dello S.M.A. (Stato Maggiore Aeronautica), che ci hanno risposto con sollecitudine e gentilezza, come in genere è costume negli ambienti delle stellette. Per l'Aeromuseo il Maggiore Marco Bovesecco si dice spiacente che gli elementi forniti non siano "sufficienti per fare una ricerca o per dare informazioni al riguardo assolutamente attendibili". Per l'Ufficio storico dello S.M.A. ci scrive, anche lui per e-mail, il Capitano Bruno Brienza comunicandoci quanto segue: "L'Ufficio storico A.M., al pari degli altri istituti culturali della P.A., non può effettuare ricerche per conto terzi. La consultazione dei documenti d'archivio e della biblioteca è tuttavia aperta al pubblico, previa prenotazione telefonica al n°…, nei seguenti giorni ed orari:… Saremo ben lieti di fornirti la massima assistenza. Cordiali saluti." Noi ci fermiamo qui, almeno per ora. |