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DALL’1 GENNAIO AL 30 APRILE 2019
Autore:Mario Ruggero Gallelli     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/12/2019 - Anno: 25 - Numero: 3 - Pagina: 56 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

UN PAESE SENZA… “SALE E TABACCHI”

Letture: 905               AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)        

Si sa -l’abbiamo detto e scritto più volte- Badolato in collina ha cominciato a percorrere, dopo
più di otto secoli, la sua fase demografica discendente con la fine della seconda guerra mondiale, e
ancor più a causa dell’alluvione dell’ottobre 1951. Da allora non sono soltanto sempre più diminuiti
gli abitanti, emigranti quasi in massa oltre oceano, in altri Paesi d’Europa, nel Nord della stessa
Italia e nel nuovo centro urbano
sorto nella marina, ma, a causa di
ciò, e anche per motivi di tutt’altro
genere, il vecchio paese ha perduto,
lentamente ma definitivamente,
importanti istituzioni costituenti il
nerbo di una comunità.
Sono stati trasferiti in Marina la
Pretura e il Carcere, è scomparso
lʼUfficio Leva, poi la Caserma della
Forestale. È scesa in Marina anche
la Caserma dei Carabinieri, e anche
una delle due Farmacie. Progressivamente
hanno chiuso i battenti anche
le Scuole, la Media, l’Elementare,
la Materna. L’Ufficio postale viene attualmente aperto una sola volta ogni settimana.
Nel 1951 vivevano in Badolato 4.848 persone, numero sufficiente perché lo Stato, attraverso
l’Ente Monopolio, rilasciasse ben tre licenze di “Rivendita di Sale e Tabacchi”. A memoria d’uomo,
la N° 1 risulta concessa ad Andrea Caporale, fratello, per intenderci, di Ciccio, Domenico, Pasquale
e Peppino. Da Caporale passò ai Guarna suoi eredi che nei primi anni Cinquanta la trasferirono
in Marina. Nel 1969 è stata acquistata da Franco Procopio, ed è della sua famiglia ancora oggi.
La rivendita N° 2 venne concessa nei primi anni Quaranta a un membro della famiglia di Raffaele
Gallelli, de Tintùri (Caduto della guerra 1915-18), ed è stata trasferita dagli eredi a Badolato
Marina nel 1989.
La N° 3, concessa (quando?) a Ermocida Vittoria sposata a Menniti Vincenzo (Ciurma), fu
acquistata nel 1966 dalla famiglia Procopio Pasquale-Carnuccio Caterina: oggi è nelle mani del
figlio Totò che, adeguandola sempre più alle esigenze del mondo in cammino, l’ha fatta diventare
nel tempo un piccolo emporio al servizio della popolazione. In posizione centrale, sul Corso Umberto
I, era frequentata da paesani e forestieri, certamente per il sale e le sigarette, ma anche per
la bombola del gas con servizio a domicilio, per il pagamento di bollette attraverso Lottomatica,
per la ricarica di telefoni cellulari, per fare fotocopie, per acquistare decine e decine di oggetti e
materiali vari necessari per la persona e per la casa. La Rivendita N° 3 era anche un punto di riferimento,
per eventuali contatti, collegamenti, emergenze,… Era! Totò Procopio la sua Rivendita l’ha
trasferita in Marina, il 23 settembre 2019, perché, se nei due mesi d’estate in Badolato Superiore vi
albergano o vi transitano parecchie centinaia e forse anche migliaia di persone, per circa dieci mesi
l’anno, invece le 181 persone che attualmente oggi vivono stabilmente in paese, quali clienti non
possono assicurare un dignitoso bastevole introito alla famiglia di Totò Procopio. E quale danno
per i centottantuno esseri umani che hanno perduto anche quest’altro importante tassello della loro
struttura sociale?!
In Badolato Superiore, però, rimane ancora qualche cosa, di cui scriveremo, forse, un’altra
volta: il Municipio.


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