Associazione culturale “La Radice”
Registrazione Tribunale di Catanzaro n° 38 del 12.04.1995



Home
Info
Autori
Biografie
Periodici
Cerca
Video
Link
Archivio
Lettere
Estinti
Gestionale
Articolo meno letto:
UN AFFRESCO: UN RECUPERO
Autore:Vincenzo Squillacioti     Data: 30/04/2019  
WebCam su badolato borgo

Inserisci email per essere aggio Inserisci email per essere aggiornato


 LINK Culturali su Badolato:

Storia di Badolato a partire dai 50 anni della parrocchia Santi Angeli custodi di Badolato Marina, i giovani di ieri si raccontano.
www.laradice.it/bibliotecabadolato

Archivio di foto di interesse artistico culturale e storico - chiunque può partecipare inviando foto, descrizione e dati dell'autore
www.laradice.it/archiviofoto

Per ricordare chi ci ha preceduto e fà parte della  nostra storia
www.laradice.it/estinti


ACCETTIAMO:
  • MATERIALE da pubblicare o da conservare;
  • NOTIZIE storiche e d'altro genere;
  • INDIRIZZI di Badolatesi che ancora non ricevono il giornale;
  • FOTOGRAFIE di qualche interesse;
  • SUGGERIMENTI, che terremo presenti;
  • CONTRIBUTI in denaro.

Visite:
Pagine richieste:
Utenti collegati:
dal 01/05/2004

Locations of visitors to this page

Data: 31/03/2004 - Anno: 10 - Numero: 1 - Pagina: 29 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

“CALABRESE QUANTU VUJ”

Letture: 1050               AUTORE: Giovanni Dattolo (Altri articoli dell'autore)        

(Continuando nella ricerca degli “informatori” di Gerhard Rohlfs, ci è stato segnalato il nome del Signor Giovanni Dattolo, di Rocca di Neto, al quale ci siamo rivolti per telefono e dal quale abbiamo avuto immediata la disponibilità di ascoltarci, nonché di ricordare e di scrivere per noi il puntuale e fresco ricordo che segue. Di tanto noi lo ringraziamo, anche a nome dei nostri lettori e di tutte le persone interessate a conoscere sempre meglio il grande glottologo tedesco.)

“CALABRESE QUANTU VUJ”

Fu sul finire degli anni Settanta o inizi anni Ottanta; non ricordo bene, ma sicuramente una mattina d’inverno poiché ho ancora nella mente i vecchietti con in manti addosso, che ebbi il piacere di conoscere il professore Rohlfs.
Stavo svolgendo le mie funzioni di vigile urbano, lungo il corso principale del mio paese, Rocca di Neto, quando fui avvicinato da una coppia di forestieri. Il Signor Rohlfs, dopo essersi ed avermi presentato la figlia, mi chiese informazioni sul maestro Attilio Galli-Cristiani. Gli risposi che il maestro Gallo era deceduto da diversi anni e che vi erano dei discendenti, così lo feci incontrare con un pronipote, Signor Vincenzo Gallo, con il quale il professore ebbe un colloquio. Dopo ciò facemmo un giro per il centro storico del paese, al termine del quale, per dovere di ospitalità, li invitai al bar per una consumazione. Entrati nel bar e ordinata la consumazione ci avviammo poi verso la sala giochi richiamati dal vocio di alcuni vecchietti che giocavano a carte. Il Signor Rohlfs si avvicinò a loro ai quali lo presentai come tedesco amante della lingua calabrese. All’improvviso la sua attenzione fu attratta dalla vista che si scorgeva dalla vetrata del bar dalla quale si scorgevano due paesi. Fece cenno alla figlia di accostarsi e disse: “Chiru è San Nicola dell’Alto, chira zona è u Spineto, chiru è Casabona, chiru è u timpuni i San Franciscu, chiru u timpuni i Cucumazzu.” Indicando poi la zona sottostante la vetrata del bar proseguì dicendo: “Chistu è Sant’Anciulu, dopu c’è Carsidoro, i darriati c’è Rosanita e pu attaccatu a Rosanita ci sunu i serri i Pettinicchiu.”
Sentendo tale conoscenza dei luoghi sia io che i vecchietti restammo sorpresi. A questo punto ci avviammo verso l’uscita e il Signor Rohlfs salutò i vecchietti con un “Arrivederci e stativi buani.” Sentendo questa espressione, uno dei vecchietti, il Signor Giovanni Marangolo, stupito dalla frase così dialettale esclamò: “Sintiti cà vuj un siti nu tedescu ma vuj siti nu calabrese cchjui di mia pì canusciri tutti sti cosi.” Di rimando, con un sorriso compiaciuto, lui rispose: “Iu sugnu nu tedescu però mi sento i dessiri calabrese quantu vuj.”
Ci avviammo verso l’uscita, le nostre strade stavano per dividersi; il Signor Rohlfs salutandomi con una stretta di mano mi disse che avrebbero proseguito il viaggio verso la Sila soffermandosi a San Giovanni in Fiore.
Al momento dell’incontro ignoravo la grandezza del personaggio Rohlfs così amante e studioso della lingua calabrese.


E-mail:              Webmaster: www.giuseppecaporale.it               Segnalazione errori

Testi e materiale Copyright©
Associazione culturale La Radice
  www.laradice.it

Sviluppo e design Copyright©
Giuseppe Caporale
 www.giuseppecaporale.it

Tecnologie e software Copyright©
SISTEMIC di Giuseppe Caporale
 www.sistemic.it

Advertising e link support
by www.Golink.it

Golink www.Golink.it