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L’ETNOGRAFA GIOVANNA MARINI E LA SUA SCUOLA PER UNA SETTIMANA DI STUDIO A BADOLATO E RIACE
Autore:Guerino Nisticò     Data: 30/04/2019  
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Data: 30/04/2019 - Anno: 25 - Numero: 1 - Pagina: 53 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

PER ONORARE, PER RICORDARE, E PER LA STORIA.

Letture: 83               AUTORE: (Altri articoli dell'autore)        

Da sempre convinti dell’importante funzione della Topono
mastica, specialmente quando attiene luoghi e ancor più persone
degne di nota e di rispetto da additare alle generazioni in corso e
a quelle future, le abbiamo dedicato una speciale rubrica fin dal
primo numero de “La Radice”, nel 1994. A ciò stimolati anche
dalla notevole valenza storica di tutti i toponimi, concreti e facili
e disponibili elementi per ricercare, partendo da essi, preziosi ele
menti per la migliore conoscenza del territorio e della vita di chi
ci ha preceduto, spesso senza dover fare ricorso a lunghe e non
sempre facili ricerche d’archivio.
53
Questa breve premessa per partecipare ai lettori la motivazio
ne per cui “La Radice” ha chiesto formalmente all’Amministra
zione Comunale di Badolato di intitolare alcune strade del nuovo
quartiere che sta sorgendo in località Mazzaferro di Badolato Marina, e il “Belvedere” di Piazza Castello
in Badolato Superiore. L’Amministrazione Comunale ha accolto la proposta e in merito deliberato (n°
15 del 31.01.2018); la Prefettura di Catanzaro ha autorizzato (n° 0043030 del 23.04.2018) e s’è quindi
proceduto secondo progetto alla realizzazione e posa della relativa segnaletica.
A Vincenzo D’Allestro, su iniziativa dell’Amministrazione Comunale in quanto si è trattato di una
persona che è morta per mano di terroristi a Dacca (Bangladesh), è stata intitolata una traversa di via Et
tore Maiorana nei pressi di via Aldo Moro in Badolato Marina. Alla cerimonia, svoltasi il 6 aprile 2019
con l’affluenza di numeroso pubblico, erano presenti, oltre al Sindaco di Badolato Gerardo Mannello, al
Sindaco dei Ragazzi e alla rappresentanza dei Carabinieri, alcuni familiari dell’ucciso, tra cui la madre,
la badolatese Carmela Abate, figlia di Vincenzo (Pastihṛàru) e di Filomena Argirò; era presente Franco
Imperatore, Sindaco di San Topito (CE), dove D’Allestro operava nel Sociale al rientro dalla Svizzera
dove era emigrata la famiglia (“La Radice”, n° 2/2016, pag. 28). Presente anche una parente del dottor
professore Giuseppe Tropeano. La cerimonia, unica, si riferiva ovviamente anche alle altre strade, di cui
quattro in contrada Mazzaferro, sempre in Badolato Marina (vedi più avanti).
A Carmelina Amato è stato intitolato il “Belvedere” di Piazza Castello in Badolato Superiore, sem
pre su formale proposta de “La Radice”, ma su richiesta -è doveroso precisare- dell’amico dottore
veterinario Antonio
Gallelli, che è di casa
in Badolato Superiore,
il suo paese, dove ama
trascorrere la maggior
parte del suo tempo li
bero. Per quest’ultima
intitolazione, il 25 apri
le u.s. c’è stata una ceri
monia che qualcuno ha
definito “aggiuntiva”,
qualche altro “laica”. In
ogni caso si ritiene che
gli
organizzatori ab
biano operato in modo
opportuno per non pri
“La Radice” - Anno XXV - N. 1 - 30.04.2019
(Foto Varipapa) - Scoprimento targa Belvedere Amato
vare il vecchio borgo di una manifestazione che è stata bella, equilibrata, serena, con interventi vari e
diversificati (Il Sindaco Gerardo Mannello, Pietro Cossari, Vincenzo Squillacioti, Daniela Trapasso, Rina
Trovato); con poesia dell’Amato lette dalla giovane Annavì Cossari; con brani musicali eseguiti da Mim
mo Audino e Piero Frascà. Alla fine le circa centocinquanta persone presenti, moltissime non badolatesi,
hanno ascoltato la voce di Carmelina Amato in un’intervista di tipo politico registrata il 30 novembre del
1975 da Mimmo Lanciano, quando preparava la sua corposa tesi di laurea. Il tutto egregiamente coordi
nato dal dinamico Guerino Nisticò.
Ed ecco ora, per doverosa partecipazione a chi ci legge, le motivazioni proposte da “La Radice” e
condivise e deliberate dagli Amministratori comunali che hanno voluto il nostro supporto dall’inizio
alla fine della realizzazione del progetto. Manca la motivazione di “Europa unita” perché l’aggettivo
“unita” è già un chiaro e forte messaggio.

AMATO CARMELA
(Badolato, 20.02.1926 – Soverato,
10.02.2002)
Da militante instancabile per tutta la vita nella
Sinistra politica italiana, può considerarsi un aral
do della lotta del popolo con il chiaro e preciso
obiettivo del riscatto delle classi cosiddette subal
terne. Si è distinta in particolare nell’impegno per
l’elevazione del mondo femminile, dedicandovi
gran parte delle sue energie, sprezzante del pericolo e della galera accanto ad altri combattenti politici
maschi e femmine in prima linea

GIUSEPPE PERONACE
Ardito d’Italia
(Badolato, 1895 – 1955)
55
Soldato ardimentoso sino a rasentare quasi la
follia.
In combattimento salvò la vita a un suo capita
no, abbatté un aereo nemico, assaltò, imbottito di
bombe a mano e con la baionetta tra i denti, nume
rosi nidi di mitragliatrici neutralizzandoli.
Nel suo medagliere si contano 13 medaglie, di cui una apposta al petto dal re d’Italia Vittorio Emanuele III.
Si riporta la motivazione di una delle due medaglie d’argento:
“Magnifico esempio di arditezza, si slanciava per primo all’assalto, trascinando i compagni con la
parola e con l’azione. Pugnalava a morte numerosi nemici; riconduceva prigionieri che aveva inseguito
nei pericolosi meandri dei loro camminamenti, e rientrava per ultimo nelle nostre linee al grido di ‘Viva
l’Italia’.”
SQUILLACIOTI RAFFAELE
(Badolato, 17.05.1896 – Torino, 15.01.1964)
Laureato in Medicina e Chirurgia, scelse di fare
il medico nelle Forze Armate Italiane.
Attento studioso e aperto alle innovazioni scien
tifiche, divenne un apprezzato chirurgo tale da ve
nire chiamato a prestare la sua opera professionale
anche nell’ambito di Casa Savoia.
Gli alti meriti professionali gli facilitarono la brillante carriera militare nella quale raggiunse il
grado massimo, per quel Servizio, di Tenente Generale, ricoprendo, per alcuni anni, il ruolo di Direttore
Generale di Sanità Militare Italiana.
TROPEANO GIUSEPPE
(Badolato, 13.03.1881 – Napoli, 02.05.1952)
Laureatosi in Medicina e Chirurgia a Napoli, vi
rimase dedicandosi all’insegnamento universitario.
Fu in Italia uno dei precursori dell’importanza
della Medicina Sociale, e gli fu affidata la relativa
cattedra quando fu creata nell’Ateneo nel quale in
segnava.
Coltivò interesse per il giornalismo politico e sanitario. Fondò la rivista “La Medicina Sociale” e
realizzò a Napoli alcuni istituti di assistenza in particolare all’infanzia (Ospedale Pausilipon, Asilo a
Marechiaro, Istituto di Medicina Pedagogica a Ponticelli), di tale importanza da venire visitati da perso
nalità quali Ada Negri e Vittorio Emauele III di Savoia.
“La Radice” ringrazia l’Amministrazione Comunale, Mimmo Audino, Pepé Codispoti, Annavì Cos
sari, Piero Frascà, Antonio Gallelli, Saverio Lamonica, Guerino Nisticò e tutti coloro che in qualunque
modo hanno operato per la realizzazione del progetto e delle relative cerimonie.
Vincenzo Squillacioti
NOTA – Altri cenni biografici sui nomi dei personaggi ai quali sono state intitolate le strade sono
stati pubblicati su vari numeri de “La Radice”




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