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MOSTRA “ARTE E FEDE” A GERACE Presente anche una delegazione di Badolatesi
Autore:Guerino Nisticò     Data: 30/04/2019  
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Data: 30/09/2004 - Anno: 10 - Numero: 3 - Pagina: 25 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

AHRA PRESA

Letture: 1205               AUTORE: Mario Ruggero Gallelli (Altri articoli dell'autore)        

La libert: un bene prezioso che ogni uomo portato a difendere con tutti i mezzi a sua disposizione. Se viene negata si cerca di riconquistarla sfidando anche la morte, spesso con laiuto di amici disposti a rischiare in proprio.
Lamicizia, appunto, un tempo era molto forte fra le persone e la necessit di donarsi al prossimo veniva avvertita anche dai bambini che la riproponevano persino nei giochi. Ne inventavano alcuni, infatti, in cui lo spirito di sacrificio emergeva prepotentemente, tra questi cera a presa.
Un gioco di gruppo a numero vario. Fra tutti si sorteggiava chi doveva custodire unaria precedentemente definita, segnata per terra con un pezzo di carbone.
Sguinzagliati per la via i partecipanti dovevano evitare di essere toccati dal giocatore custode, se ci avveniva il malcapitato doveva posizionarsi allinterno dellarea circoscritta nella speranza che un giocatore amico andasse a liberarlo toccandolo.
Questultimo doveva a sua volta evitare di essere toccato dal giocatore custode per non finire anche lui nello spazio prigione.
Il gioco finiva se il custode riusciva a catturare tutti i partecipanti rinchiudendoli allinterno dellarea tracciata. Molte volte, per, non andava a buon fine, le difficolt a gestire i presi erano tante, per cui si poteva passare anche unintera serata senza portare il gioco a compimento.



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