Data: 30/04/2019 - Anno: 25 - Numero: 1 - Pagina: 27 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
La “giurisdizione” è la potestà, delimitata, su aree e sfere di vario tipo. Si pensi, ad esempio alla giurisdizione politica e a quella ecclesiastica, tra le quali, si ricorda, non sono mancati nei secoli persino aspri contrasti. Spesso si configura quale “extraterritorialità”, per cui si hanno siti in cui non si possono applicare le norme dello Stato in cui si trovano. Mi viene in mente che ho conosciuto, negli anni Sessanta, il Consolato del Perù a Vibo Valentia: una sola spoglia stanza in cui i rappresentanti dello Stato italiano non potevano neanche entrare. A Badolato ci sono ancora due simboli di giurisdizione ecclesiastica, due croci nei pressi di due Conventi che godevano, appunto, della potestà giurisdizionale: una dinanzi la chiesa di San Domenico, dove c’era il Convento dei Domenicani, e l’altra nei pressi del Convento dei Francescani Minori di Santa Maria degli Angeli. Quest’ultima, che si alza granitica per 5,80 metri dalla strada, posta lì probabilmente fin dai primi decenni del secolo XVII, è stata abbattuta dal forte vento del febbraio del 1918. Per mesi sono rimasti per terra tre pesanti pezzi di granito che formavano la colonna (metri 1,70 di altezza e 0,30 di diametro). Da noi -si sa- non si provvede facilmente, né tanto meno tempestivamente, a mettere mano là dove necessita per ripristinare lo stato originario quanto va a male, per cause varie. Perché non si vuole, non si sa, non si può… Così capita, talvolta, che si provvede con attività di volontariato. È quello che è avvenuto per la secolare croce giurisdizionale del nostro convento francescano. Antonio Andreacchio (’e Lìndana), fabbro badolatese non più in giovane età, nel settembre dello scorso anno decise di intervenire per riparare la Croce e riportarla allo stato originario. Richiesto e ottenuto il consenso di Padre Eligio Gelmini, attuale proprietario del Convento francescano dei Minori, fondatore e responsabile della Comunità di “Mondo X” che dal 1987 abita e cura l’edificio non più monastico, ha cominciato a lavorarci di buona lena da metà gennaio del corrente 2019. Un lavoro non facile, in verità, che ha richiesto l’intervento del fabbro (il suo), del muratore, dello scalpellino… e una spropositata dose di “olio di gomito”, cioè delle notevoli energie muscolari, per spostare e sollevare i pesanti blocchi di pietra. Il nostro Andreacchio -per inciso, presidente dell’ARCAT dal 2012- ha superato per circa due mesi ogni difficoltà, chiedendo, e facilmente ottenendo, la collaborazione del maestro scultore Gianni Verdiglione per la realizzazione dei due elementi granitici quadrati costituenti il capitello che andava rifatto. Quando c’è stato bisogno di un camion e di una gru ha chiesto, e ottenuto, l’intervento degli amici Andrea e Antonio Lentini della ditta “Edil Lentini”. Tutto volontariato. Tutto gratis, compresa una speciale colla fornita dalla “Edil Palamara” di Guardavalle Marina. Ovviamente, all’occorrenza, anche il supporto dei ragazzi della Comunità di Mondo X. Nel pomeriggio del 5 marzo 2019 la Croce giurisdizionale del Convento francescano dei Frati Minori di Badolato era tornata com’era nel febbraio del 2018. L’amico Andreacchio ci dice con commossa gioia che la data coincide con quella della nascita di suo nonno Antonio Andreacchio, centodiciotto anni fa. Una bella storia che abbiamo voluto partecipare ai nostri lettori. E un ringraziamenti ad Andreacchio e agli altri protagonisti a nome di tutta la Comunità badolatese. |