Data: 31/12/2008 - Anno: 14 - Numero: 3 - Pagina: 22 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
MAPPATURA: A CHE PUNTO SIAMO? |
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Da alcuni anni andiamo scrivendo sempre più spesso di Musei, e ne andiamo anche parlando, in conversazioni e in convegni quando veniamo invitati da persone sensibili a tali argomenti. Talvolta si verificano contingenze che fanno ritenere arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti, con la posa della “prima pietra” dopo ventidue anni dalla prima proposta in Badolato Superiore. Ma poi ritorna lo scoramento, in un’altalena che non depone per il meglio. Si tratta, ovviamente -lo abbiamo scritto più volte- di un Museo del Territorio, da alcuni detto “diffuso”, in cui non vi sono soltanto reperti da mettere in bella mostra in una apposita struttura edilizia, ma siti sparsi nel territorio, nel centro urbano come nei campi, dal mare ai monti. Un Museo che non trascura alcuna area d’interesse, quindi storico, antropologico, naturalistico, archeologico, ecc. Un Museo -anche questo stiamo spesso dicendo e scrivendo- comprensoriale, che comprenda, cioè, tutta questa nostra fascia che va da Guardavalle a Satriano, omogenea sotto molteplici aspetti. La realizzazione di un tale progetto dovrebbe cominciare con il censimento dei siti “notevoli”, per passare dopo alla mappatura. Poi tutto il resto. Noi abbiamo già cominciato, indipendentemente da ciò che avverrà nel futuro. Con la collaborazione di amici disponibili e come noi interessati al progetto, abbiamo già censito i siti museali di Guardavalle, Badolato, Isca, Sant’Andrea. E anche di Santa Caterina il cui territorio si è arricchito in questi ultimi tempi di alcuni elementi esistenti in loco da almeno 1500 anni, ma consapevolizzati soltanto ora: nella mappatura di prossima realizzazione figureranno anche dei palmenti per la vinificazione scavati in blocchi di granito. Ne sono stati “scoperti” nove in questi ultimi mesi, ma non si esclude che ce ne possano essere altri. La scoperta è avvenuta nel corso di una delle tante ricognizioni che gli amici del Gruppo Archeologico “Paolo Orsi” di Soverato conducono quasi sistematicamente in questa fascia ionica. Abbiamo poi saputo che ce ne sono tanti altri fuori dell’Italia, ma da noi ce ne sono anche a Celico (CS), ed alcune centinaia nella Locride. Invitato per l’occasione, è stato più volte da queste parti il professore Orlando Sculli, sensibile ricercatore del nostro patrimonio culturale e attento studioso anche di botanica e di viticoltura. Porta la sua firma una pregevole opera sull’argomento, I palmenti di Ferruzzano, edito da Palazzo Spinelli, di Firenze, il cui direttore, professore Francesco Amodei, calabrese anche lui, invitato anch’egli da queste parti, sta interessandosi non soltanto ai palmenti ma anche ad opere artistiche di Santa Caterina e di Badolato, con la prospettiva di importanti interventi restaurativi. Gli Amministratori della vicina Santa Caterina hanno già instaurato con i due studiosi rapporti di collaborazione che fanno bene sperare per il futuro. Ci risulta, inoltre, che c’è stato un contatto anche con gli Amministratori di Badolato. Noi seguiamo in spirito di collaborazione, continuando il lavoro di censimento e di mappatura. In attesa che si possa andare oltre. Vincenzo Squillacioti |