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UN AFFRESCO: UN RECUPERO
Autore:Vincenzo Squillacioti     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/12/2023 - Anno: 29 - Numero: 3 - Pagina: 35 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

SPAC FESTIVAL 2023”: CINEMA E ARTI VISIVE

Letture: 109               AUTORE: Guerino Nisticò (Altri articoli dell'autore)        

“SPAC FESTIVAL 2023”: CINEMA E ARTI VISIVE
A cura della Compagnia “Teatro del Carro”
Badolato Borgo - 9 e 10 settembre 2023
35
Piazza San Nicola ha ospitato due serate dedicate al cinema e ai cortometraggi grazie
alla storica rassegna “Ciak. Si beve!”: presentato il docufilm «Badolato “Le Voci Dentro”»,
documentario autoriale degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro Antonio
Aleo e Maurizio Gallella Mottola.
Domenica 10 Settembre 2023 - in occasione del progetto “SPAC FESTIVAL”, promosso e re
alizzato dalla Compagnia Teatro del Carro assieme ad altri partner locali - in Piazza San Nicola
è stato ufficialmente presentato il film «Badolato “Le Voci Dentro”». Si tratta di un documentario
autoriale di Antonio Aleo e Maurizio Gallella Mottola che indaga e racconta, attraverso le voci dei
suoi abitanti, l’essenza di chi oggi in Badolato vede un punto di riferimento, un luogo di rinascita
e di perdizione; un affascinante e profondo lavoro d’indagine demo-etno-antropologica, un viag
gio nelle radici di uno dei borghi più straordinari, antichi e al contempo moderni del meraviglioso
Mezzogiorno d’Italia. La presentazione e prima proiezione del documentario - alla presenza dei
due autori - ha registrato una bella ed interessata partecipazione della comunità locale. La serata è
stata caratterizzata dal talk pre-proiezione “SpopArt: l’arte e la cultura contro lo spopolamen
to”, coordinato da Guerino Nisticò (Pro Loco Badolato e A.Op.T. Riviera e Borghi degli Angeli),
che ha vantato gli interventi di Luca Michienzi (Teatro del Carro), Vincenzo Squillacioti (La Ra
dice), Giulia Montepaone (We’Re South), Virgilio Piccari (Direttore dell’Accademia di Belle Arti
di Catanzaro), Amelia Lasaponara (Coordinatrice del dipartimento Scuola di Didattica dell’Arte
della stessa Accademia).
Per l’occasione, intervistiamo gli autori Antonio e Maurizio, chiudendo l’articolo con delle
riflessioni della Prof.ssa Lasaponara e del Direttore Piccari.
Antonio, da dove nasce questo vostro progetto e perché? “L’idea di creare un documentario
su Badolato è nata entrando in contatto con il borgo durante un sopralluogo per lo svolgimento di
un compito per conto della scuola di Didattica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.
Sono un fotografo di paesaggi e documentarista e Maurizio ha una formazione tra antropologia
e teatro. Di fronte a uno scenario così composito, dal punto di vista paesaggistico, urbanistico,
artistico, culturale, non abbiamo potuto fare a meno di lasciarci travolgere dallo stupore continuo.
È scattata in noi quella che comunemente può essere definita “Epifania”. Quella strada, quelle
colline, quelle case e quelle architetture, quella gente sopratutto, hanno istantaneamente allargato
la nostra visione creativa, stimolando immediatamente l’idea di documentare, filmare, registrare,
incontrare, conoscere, intervistare. In maniera spontanea, naturale, autonoma. Badolato è stata
MUSA per noi due, ispirandoci. Poi lo scambio di idee e di esperienze che si sono congiunte hanno
fatto il resto, ma senza affanno. È così che è nato il documentario, con immensa semplicità. Un
viaggio poetico alla ricerca di ciò che ha di più intimo uno dei borghi più belli d’Italia, le persone
che oggi lo abitano.”
Raccontateci qualcosa rispetto al vostro lavoro: tempi e modalità, scelte tecniche e stile nar
rativo. “Con “Le Voci Dentro” abbiamo adottato un approccio stilistico immediato, da fotorepor
tage, con alcuni riferimenti stilistici che si rifanno, in alcuni tratti, alla ‘maniera classica’. Tuttavia
il nostro documentario risulta profondamente contemporaneo: la scorrevolezza della storia e delle
immagini, una comprensibilità narrativa che dà voce ed è aperta a tutti, quel senso di immediata
interazione con qualsivoglia pubblico. Lo stile documentaristico adottato è infatti composto da una
serie di interviste condotte come conversazioni da Maurizio. Questo approccio ha instaurato sem
pre e fin da subito empatia. Eravamo tutti, sempre, a proprio agio e ciò che accadeva e si diceva era
molto naturale. C’è da dire che l’uso di telecamere tecnologicamente avanzate, di filtri analogici
per conferire alle immagini un aspetto meno digitale e che si armonizzasse meglio con la magia, a
tratti sognante, che permea le strade del borgo di Badolato e la ricercatezza di alcuni dettagli, sono
state fondamentali. Non abbiamo optato per riprese aeree poiché non intendevamo spettacolariz
zare i contenuti, non ce ne era bisogno. Abbiamo impiegato circa 4 mesi per portare a termine il
progetto, un periodo relativamente breve, ma che ci ha permesso di condurre un’indagine attenta,
esaustiva, ricercando quei contenuti ed esperienze straordinarie che alla fine sono il corpus del
lavoro. Abbiamo sentito un profondo desiderio di narrare il luogo attraverso le nostre competenze
ed esperienze, utilizzando immagini (la macchina fotografica) e parole, i mezzi di comunicazione
più potenti a disposizione dell’umanità per raccontare, esprimersi, comunicare.”
Maurizio, da dove nasce il titolo «Badolato “Le Voci Dentro”»? “Questo titolo nasce da quella
costante sensazione che si è palesata lungo tutto il percorso dei vari incontri fatti. La disponibilità,
senza troppi filtri, della comunità badolatese, di chiunque abbiamo incontrato, ad aprirsi, a mostra
re spesso e sovente tratti della
propria interiorità. È stato sor
prendente! “Le voci dentro”
vogliono rendere merito a tutte
queste voci interiori, accorate,
di chi vive realtà e proiezione
di quello che è indiscutibil
mente un ‘luogo dell’anima’, e
ne fa, QUI ORA, una sua radi
ce, tra le più profonde.”
Cosa vi ha colpito forte
mente lungo questo vostro
viaggio intimo e profondo alla
scoperta delle radici di questo
nostro borgo, della sua storia
e della sua comunità, di que
sta sua forma di resistenza
all’oblio… “Ecco questo senso di appartenenza che inevitabilmente accoglie e comprende, tutti,
senza alcuna distinzione, fa di Badolato una città del mondo per cittadini del mondo. La sua storia,
ieri come oggi, lo conferma. Uomini e Donne che lo hanno attraversato e lo attraversano, ci hanno
f
issato la loro memoria ed ancora oggi stabiliscono le loro dimore. Non importa per quanto tempo,
perché ci sono luoghi in cui più importante del tempo è lo spazio, il luogo, in cui ritrovarsi, affrancar
si, rigenerarsi. Credo che questo sia da secoli il paradigma di questo borgo da mille ed una storie.”
Quali progetti per il futuro del vostro docufilm «Badolato “Le Voci Dentro”»? “Il futuro è
quello di attestare con forza sempre rinnovata, generazione dopo generazione, un patrimonio che
da secoli AGGIUNGE, e che mai potrà avere fine, perché le energie che Badolato attrae manterran
no intatta quella che è una innata vocazione all’accoglienza ed un ‘unica’ testimonianza di vita, di
cultura, di partecipazione. Il docufilm, per quello che vuole essere, non fa che rintracciare in questa
tradizione un ulteriore strumento di valorizzazione e promozione. È stato infatti recentemente sot
totitolato anche in lingua inglese per poter ‘emigrare’ nel mondo contemporaneo.”
Concludiamo questo articolo intervista con delle interessanti riflessioni e proposte della Co
ordinatore del Dipartimento di Didattica dell’Arte e del Direttore dell’Accademia di Belle Arti
di Catanzaro, Istituzione Accademica con cui Badolato ha ormai un rapporto storicizzato (grazie
all’organizzazione nel borgo di Scuole Estive, Seminari, Workshop, Eventi, Mostre e tanto altro
… fin dalle Giornate di FAI di Primavera del Marzo 2019) e con cui sta avviando una nuova e
strutturata collaborazione e prospettiva di lavoro condivisa, grazie ad una Convenzione tra la stessa
Istituzione ed il Comune di Badolato.
“Il docufilm ‘Le voci dentro’, - dichiara la Prof.ssa Amelia Lasaponara - realizzato da Aleo e
Gallella Mottola, studenti del Dipartimento di Didattica dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di
Catanzaro, può considerarsi come “una tessitura delle emozioni del luogo. Gli autori, l’uno foto
grafo, l’altro antropologo, attraverso il proprio sguardo, il personale sentire, hanno legato tra loro
tutti i fili dei sentimenti del piccolo borgo, esaltandone la tessitura dell’accoglienza. Il comune di
Badolato, le sue mura, le strade, le piccole abitazioni abbarbicate alla morfologia di una natura
selvatica ed ancestrale, paiono accogliere tutti coloro che vi approdano. Sì, Badolato è un luogo
di approdo: per chi vi giunge da straniero e trova la sua casa; per chi vi ritorna come figlio della
propria terra. Badolato è la sua gente. Badolato è amore. Questo a noi basta.”
“L’Accademia - chiosa il determinato e propositivo Direttore Arch. Prof. Piccari - come centro
propulsivo di formazione di coscienze, ha approcciato il proprio sentire verso un progetto che è
riuscito a coniugare la lettura di un territorio, quale strumento di valorizzazione e a comunicare
quanto un intreccio di legami, possa diventare strumento di patrimonio e accoglienza. Protagonista
una delle anime dell’Accademia, il Dipartimento di Didattica dell’Arte che, grazie ad un protocollo
d’intesa, continuerà a spendere progettualità che potranno definitivamente, collocare al centro della
politica, la cultura e la sua divulgazione. Con il pieno convincimento che questa attività sarà stru
mento capace di avviare tutte quelle economie circolari che, collocando al centro, le nostre origini,
risolveranno definitivamente le scelte del futuro.”



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