Associazione culturale “La Radice”
Registrazione Tribunale di Catanzaro n° 38 del 12.04.1995



Home
Info
Autori
Biografie
Periodici
Cerca
Video
Link
Archivio
Lettere
Estinti
Gestionale
Articolo meno letto:
IL PENSIERO
Autore:Anonimo     Data: 30/04/2019  
WebCam su badolato borgo

Inserisci email per essere aggio Inserisci email per essere aggiornato


 LINK Culturali su Badolato:

Storia di Badolato a partire dai 50 anni della parrocchia Santi Angeli custodi di Badolato Marina, i giovani di ieri si raccontano.
www.laradice.it/bibliotecabadolato

Archivio di foto di interesse artistico culturale e storico - chiunque può partecipare inviando foto, descrizione e dati dell'autore
www.laradice.it/archiviofoto

Per ricordare chi ci ha preceduto e fà parte della  nostra storia
www.laradice.it/estinti


ACCETTIAMO:
  • MATERIALE da pubblicare o da conservare;
  • NOTIZIE storiche e d'altro genere;
  • INDIRIZZI di Badolatesi che ancora non ricevono il giornale;
  • FOTOGRAFIE di qualche interesse;
  • SUGGERIMENTI, che terremo presenti;
  • CONTRIBUTI in denaro.

Visite:
Pagine richieste:
Utenti collegati:
dal 01/05/2004

Locations of visitors to this page

Data: 31/12/2002 - Anno: 8 - Numero: 4 - Pagina: 26 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

“U STRUMBU”

Letture: 1014               AUTORE: Mario Ruggero Gallelli (Altri articoli dell'autore)        

Gran parte degli strumenti utilizzati dai ragazzi per divertirsi avevano alle spalle una storia.
Alcuni venivano realizzati dagli stessi e la trafila, per la ricerca dei materiali, accresceva di molto il desiderio di possederlo. Per altri, di realizzazione più complessa, ci si doveva affidare a persone esperte, ed allora i…”mastru è prontu ?” “no! torna domàna!” si sprecavano. Ciò accadeva quasi sempre a chi sognava di possedere “u strumbu”.
La sua modellatura non era facile e pertanto ci si doveva rivolgere all’abilità di uno dei tanti falegnami operanti nel borgo di Badolato.
Lo strumento, a forma di cono, con la base leggermente bombata, di diametro 7/8 cm, veniva abilmente tornito, rigorosamente, a mano, con raspa e carta vetrata, incavando poi il suo perimetro con cerchi a intervalli brevi e regolari, che partivano dal culmine fino a circa 2 cm dalla punta.
Qui veniva inchiodata “n’attàccia”(una bulletta) del tipo applicato dagli “scarpàri” (calzolai) ai tacchi degli scarponi, che, per la sua bombatura rigata, si differenziava da quelle usate per la pianta che erano di forma quadrata, appiattite, lisce e smussate ai quattro lati.
Per l’applicazione al gioco necessitava fornirsi di una cordicella spessa tanto quanto erano profondi gli incavi realizzati lungo la circonferenza “do strumbu”.
Si avvolgeva la cordicella intorno, partendo dalla punta verso l’alto, tenendo la parte finale di essa attorcigliata fra le dita della mano con la quale veniva effettuato il lancio.
Questo avveniva tenendo “u strumbu” con la parte concava rivolta verso il basso, e, prima che esso toccasse terra, con scaltrezza, si dava uno strappo all’indietro; la brusca azione permetteva allo strumento, già caricato di effetto rotatorio, di capovolgersi e toccare terra con la punta in giù iniziando i vorticosi giri a mo’ di trottola.
Il tempo di durata era oggetto di scommessa e a volte di litigio fra i ragazzi che, però, superavano prontamente tali controversie, tanto era l’entusiasmo e l’orgoglio di possedere “u strumbu”.



E-mail:              Webmaster: www.giuseppecaporale.it               Segnalazione errori

Testi e materiale Copyright©
Associazione culturale La Radice
  www.laradice.it

Sviluppo e design Copyright©
Giuseppe Caporale
 www.giuseppecaporale.it

Tecnologie e software Copyright©
SISTEMIC di Giuseppe Caporale
 www.sistemic.it

Advertising e link support
by www.Golink.it

Golink www.Golink.it