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UN AFFRESCO: UN RECUPERO
Autore:Vincenzo Squillacioti     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/12/2023 - Anno: 29 - Numero: 3 - Pagina: 39 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

RIFLESSIONE “INUTILE” DEL TESTARDO UOMO DELLA STRADA

Letture: 109               AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)        

C’era una volta la “Società delle Nazioni” nata nel 1919 con l’impegno principale di tutti
gli Stati componenti di evitare che sul pianeta si verificassero altre guerre: si era appena usciti
da quella tragica guerra che un po’ enfaticamente è stata definita “mondiale”. Ma appena dopo
vent’anni ne scoppiò un’altra di guerra, “più mondiale” della precedente, che durò otto anni, e
lasciò sul terreno infinite macerie, miseria e circa cinquanta milioni di morti. In quel terribile
periodo storico si prese atto, tra l’altro, del totale fallimento della “Società delle Nazioni”, e
si pensò bene di sciogliere il fallimentare Ente e di crearne un altro che avesse la struttura e le
energie, e quindi l’Autorevolezza e l’Autorità di fare tante belle cose, ma soprattutto dirimere
le controversie internazionali e impedire altre guerre: nacque il grande Consesso dell’O.N.U.,
Organizzazione delle Nazioni Unite che conta oggi 193 Stati. Un Segretario generale in ca
rica per 7 anni (oggi Guterres); un’Assemblea generale di tutti gli Stati membri; un Consiglio
di Sicurezza di 15 Stati, di cui 10 a turno biennale tra 188, e 5 Stati fissi, eterni, ciascuno con
diritto di veto. Per intenderci: l’O.N.U. non può muovere un dito se anche uno solo di quei
cinque pone (impone) il suo veto. Ma quali sono i 5 Stati che hanno il “diritto di veto?” Si sa:
sono quelli che hanno vino la seconda guerra mondiale.
Era il 26 giugno del 1945. Settantotto anni fa. Quante volte è stato insanguinato il pianeta
dalle guerre in questi tre quarti di secolo? Sarebbe ozioso farne qui un elenco, ed anche lacu
noso perché se sono tante quelle di cui siamo a conoscenza, sono numerose anche quelle di cui
non abbiamo sentito parlare. Non scriviamo neanche di quelle che stiamo subendo in questo
periodo storico: un errore che non vogliamo commettere! Ci domandiamo, però, a cosa servo
no i bei discorsi che tanti Grandi leggono dalle alte Cattedre! Se tutti sappiamo che le guerre
si combattono per conservare il primato sul pianeta o per toglierlo a chi ce l’ha; si combattono
per fanatismo religioso; si combattono per liberarsi dalla schiavitù o dalla fame; si combattono
per soddisfare con prepotenza la sete di potere; si combattono -si sente pure dire- per raggiun
gere loschi fini da parte di poteri occulti; si combattono per costruire e vendere armi e fare
gran cassa. Si fanno guerre sempre, da sempre, e per qualsiasi palese od occulto motivo!. Vien
quasi da pensare che abbia ragione chi sostiene che la guerra, la conflittualità, è nell’ordine
naturale delle cose, di tutte le cose, di tutti gli esseri viventi in particolare, a cominciare dagli
animali, e primi tra essi gli umani.
E a farci le spese non sono, in genere, quelli che la guerra la creano, quelli che la guidano,
quelli che ne traggono l’interesse motivante, o consequenziale. A morire sono quelli che ven
gono obbligati a combatterla, e quelli che la subiscono, perdendo la vita, la casa, la vita dei
propri cari,… Mentre i pochi, i pochissimi che ne trattano profitto, con passione, a distanza,
sono al sicuro. Il popolo, se può, nel frattempo spera, prega, organizza manifestazioni per la
pace (vedi foto della locandina, che ha stimolato questa pagina).
A ben pensarci, però, si è un po’ tutti ingenuamente dominati dall’illusione se si perde
di vista la più grande guerra dell’universo, quella ingaggiata tra il Buon Padre Eterno e il
diabolico Satana il giorno in cui Lucifero -e l’uomo ancora neanche c’era- si ribellò al Suo
Creatore: da quell’eterno momento i due si combattono a tutto spiano e senza soluzione di
continuità per prendere possesso delle anime eterne di tutti gli umani, che ci sono stati, che
ci siamo e che, forse, ci saranno. Se così è (si potrebbero fare innumerevoli citazioni, se ce
ne fosse bisogno), come si fa a pensare che ci sia un sia pur minimo spazio per la speranza di
pace su quest’“atomo opaco del male”?


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