| Data: 31/12/2015 - Anno: 21 - Numero: 3 - Pagina: 34 - INDIETRO - INDICE - AVANTI  Letture: 919                 
 AUTORE: Vincenzo Squillacioti  (Altri articoli dell'autore) 
        
    Il cognome di “U Giustu” era Rudi, e pare non avesse ancora un soprannome. Era un contadinoche, come tutti i contadini di Badolato, che erano un esercito, calzava scarponi di spesso
 cuoio di vacca, forniti di robuste attàcci (bullette). Anche se taluni -ma erano pochi- sebbene
 lavoratori della terra possedevano pure scarpe basse, in genere nere, che calzavano soltanto
 nei giorni di festa. Naturalmente si trattava unicamente di scarpe realizzate dai tanti calzolai
 badolatesi. È opportuno qui annotare che i contadini non sempre portavano le scarpe ai piedi.
 Capitava anche che tanti contadini, per far durare le scarpe il più a lungo possibile, se le mettessero
 a tracolla su una spalla e camminassero a piedi nudi, specialmente nel tragitto di andata
 e ritorno dai campi, non pochi chilometri, in genere.
 Un tal Rudi ordinò una volta un paio di scarpe al calzolaio di cui era cliente. Si presentò
 poi nel giorno fissato per il ritiro e calzò le scarpe in presenza dell’artigiano che gli domandò:
 “Che ti sembrano, sono belle?” E lui: “Sugnu giusti, giusti, giusti…”. Da qui il soprannome,
 anch’esso ormai in via di estinzione, anche se ce n’è ancora memoria.
 
 
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